Dicono che l’umore abbia virato verso il bello, come il cielo primaverile di qusti giorni romani, una volta conclusi gli esami: Daniele De Rossi ha capito che il dolore, fortissimo, non comporta complicazioni cliniche e che quindi niente è perduto in vista della partita dell’anno. Non giocherà contro l’Empoli e non è grave visto che Spalletti, probabilmente, gli avrebbe risparmiato comunque la fatica dopo due partite di fila in Nazionale. Ma almeno martedì nel derby dovrebbe essere a disposizione nonostante la cautela dei medici della Roma, che nel comunicato hanno parlato di presenza «in dubbio»: meglio aspettare prima di esprimere sentenze.
IL PROBLEMA – Gli esami effettuati in giornata hanno escluso la diagnosi più temuta, cioè una possibile frattura all’anca. Dopo averlo osservato uscire con le stampelle dall’Amsterdam Arena, la Roma si è subito messa in contatto con De Rossi per capire cosa fosse successo. De Rossi ha raccontato di aver sentito una botta fortissima, da togliere il fiato, senza poter nemmeno attutire l’impatto perché l’avversario arrivava da dietro. Comunque il bollettino medico è abbastanza confortante: c’è una contusione «in regione sacro/iliaca destra con evidenza di un ematoma muscolare e sottocutaneo». I fisioterapisti già si sono adoperati con massaggi, tecar e antinfiammatori per consentire all’ematoma di riassorbirsi. Ma è chiaro che, perché De Rossi ottenga il via libera per giocare, sia determinante una pronta reazione del muscolo. Non si può rischiare con gli ematomi, che degenerano facilmente in lesioni muscolari, tanto più su un fisico abbastanza delicato come il suo.
CHIAVE – Spalletti si augura che tutto si risolva per il meglio, anche ascoltando la carica di Strootman che dopo la sfida sul campo in Olanda-Italia ha spiegato: «Spero che l’incidente di Daniele non sia grave ma, conoscendolo, non salterà il derby. Lui è un romanista e i romanisti vogliono giocarlo, il derby». Visto l’esperimento dell’andata, con De Rossi in panchina per tutta la partita e la Lazio vorace nelle ripartenze, il recupero del secondo capitano sarebbe assai prezioso per la Roma nonostante la statistica sui nervi: nei derby De Rossi ha incassato 12 ammonizioni e un’espulsione in 26 partite, a testimonianza di un impegno agonistico che considera diverso dagli altri.
OBIETTIVO – Anche nei giorni della Nazionale, De Rossi è stato interpellato sul passato e sul futuro nella Roma, assicurando il massimo supporto alla società e ai colori amati («Tiferò sempre per questa squadra, che è il bene primario sia per me che per Totti»): non ha ancora rinnovato il contratto in scadenza ma conta di firmare presto, forse proprio dopo il derby di Coppa, con un rinnovo biennale. La tentazione di lasciare Trigoria per un’avventura negli Stati Uniti, o addirittura in Cina dove Fabio Cannavaro lo accoglierebbe volentieri, dovrebbe essere battuta dal desiderio di romanità e di romanismo. Ci sarà tempo per pensare a un futuro esotico, magari nel 2019. Prima c’è un altro Mondiale da giocare, e per lui sarebbe il quarto. E poi questo derby difficile e affascinante che la schiena dolorante non può proprio togliergli. «Perché certe partite viste sul divano fanno rabbia» ha raccontato lui. Parlava della Champions, è vero, ma per la città questa semifinale di coppa vale altrettanto, se non di più.