Si comincia a delineare il nuovo format a 48 squadre dei Mondiali di calcio che entrerà in vigore a partire dal 2026. Dopo l’allargamento deciso lo scorso 10 gennaio dal consiglio della Fifa, oggi a Zurigo l’Ufficio di presidenza della Fifa, formato dal presidente Gianni Infantino e dai rappresentanti delle sei Confederazioni, ha fatto un ulteriore passo avanti avanzando una proposta per quanto riguarda la quota di squadre partecipanti per ogni singola Confederazione.
Per quanto riguarda l’Europa, la Uefa potrà contare su 16 squadre da portare alla fase finale (3 in più rispetto ad oggi), 8 l’Asia (Afc), 9 l’Africa (a fronte delle 5 attuali della Caf), 6 la Concacaf (Nord e Centro America), e altrettante per la Conmebol sudamericana, un posto per l’Oceania che avrà per la prima volta la certezza di una squadra qualificata. Avrà un posto di diritto alla fase finale il Paese ospitante la manifestazione.
Alle 46 qualificate si aggiungeranno altre due nazionali designate da un torneo di playoff a 6 (a partecipare 5 Confederazioni con l’Uefa esclusa e un’altra formazione appartenente alla confederazione che ospiterà il torneo) che prevederà il ripescaggio di due nazionali. All’interno di questo mini-torneo di ripescaggio ci saranno due teste di serie designate dal miglior ranking Fifa che giocheranno un solo match.
La decisione presa oggi a Zurigo dovrà ora essere ratificata dal Consiglio della Fifa in occasione della sessione Fifa in programma il 9 maggio in Bahrain, due giorni prima del 67esimo Congresso dell’Organo di autogoverno del calcio mondiale.
Non è la prima volta che il Mondiale vede modificato il suo format. La prima edizione della Coppa del Mondo disputata in Uruguay nel 1930 fu giocato da 13 squadre che divennero 16 quattro anni dopo in Italia, 15 in Francia nel 1938. La formula a 16 adottata in Svizzera nel 1954 è rimasta invariata fino al ‘Mundial’ del 1982 in Spagna salendo poi alle attuali 32 partecipanti in Francia nel 1998.