Spalletti cambia. Per non dare punti di riferimento a Inzaghi, che all’andata aveva indovinato le giuste contromisure al classico 3-4-2-1 della Roma. Ma cambia anche per dare più peso all’attacco, in una partita nella quale servono i gol per sperare nell’impresa. Stasera la Roma potrebbe tornare al 4-2-3-1, di fatto togliendo un esterno difensivo (Bruno Peres) per inserirne un altro più offensivo (El Shaarawy). Cambia e probabilmente dovrà rinunciare a De Rossi e Fazio. Sono questi i due dubbi che il tecnico si porterà dietro fino all’ultimo. Entrambi ieri hanno partecipato all’allenamento di rifinitura, ma non sono al cento per cento, il centrocampista faticava a correre per il dolore alla schiena. Proverà fino all’ultimo, ma di fatto non si è mai allenato regolarmente dopo essere tornato infortunato dalla partita della Nazionale contro l’Olanda. A centrocampo è in vantaggio Paredes, però Spalletti potrebbe anche arretrare Nainggolan, come contro l’Empoli. Se Fazio non ce la fa (da qualche giorno non si allena al cento per cento per un fastidio muscolare), spazio a Juan Jesus, che ieri è stato provato all’inizio nella difesa a quattro. Con Rüdiger a destra, Manolas e il brasiliano centrali ed Emerson Palmieri a sinistra. Ieri Spalletti si è sbilanciato un po’: «Abbiamo la possibilità di scelta, ci sono i giocatori a disposizione che ci permettono di cambiare qualche elemento e anche modulo, giocando a quattro. Tenteremo di trovare la migliore soluzione».
I TIRI DA LONTANO – In porta torna Alisson, che per preparare il derby ha fatto gli straordinari allenandosi con il portiere della Primavera. Il ritorno alla difesa a quattro era un’idea che Spalletti aveva maturato nelle ultime settimane e gli consentirà di avere una formazione più offensiva. Strootman sarà il padrone del centrocampo, dove dovrebbe trovare posto anche Paredes, che all’andata contro la Lazio non brillò. Però Spalletti si aspetta una partita nella quale la Lazio si chiuderà molto e allora potrebbe essere utile la capacità balistica dell’argentino: «Il tiro da fuori diventa un’arma importante e noi fortunatamente abbiamo diversi che ce l’hanno, Paredes, Nainggolan, Strootman, lo stesso Grenier è uno che calcia benissimo le punizioni dalla distanza, di quelle che cambiano traiettoria per lo schiaffo alla palla».
PIÙ PESO IN ATTACCO – In attacco il tecnico toscano sta pensando di sostenere il principe del gol Dzeko con tre giocatori: Salah, alla ricerca della prima rete nel derby, Nainggolan, che non segna dalla fantastica doppietta all’Inter, ma alla Lazio ha fatto gol nella stracittadina di campionato, ed El Shaarawy, in vantaggio rispetto a Perotti. L’argentino è stato schierato titolare contro l’Empoli ma non ha brillato e Spalletti lo ha sostituito nel secondo tempo. Sarà determinante il ruolo di Nainggolan. Al belga il tecnico chiederà di essere il primo ad andare a fare pressing per evitare le ripartenze della Lazio quando ci sarà la perdita di palla, per non esporsi al contropiede degli attaccanti biancocelesti. L’obiettivo sarà soffocare le ripartenze. Spalletti ha lavorato molto su questo negli ultimi giorni.