Tutto già visto, con la differenza che stavolta fa un po’ più male perché alla delusione per un altro obiettivo sfumato si somma anche lo sfottò da derby. Che corre veloce dai social alle radio, passando ovviamente per i telefonini, dove dalle 23.30 di martedì sera rimbalzano video e foto dai laziali ai romanisti. Come da tradizione, ecco il video in cui si sente al citofono: «Che c’è la Roma?». «No, è uscita». Oppure: «Rimontata. In macchina», con tanto di fotomontaggio di Francesco Totti con il selfie sotto la Curva Sud.
TUTTI CONTRO TUTTI – Tolto lo sfottò, a rovinare il mercoledì «che vale come il peggior lunedì» ai romanisti, ecco la lotta clandestina tra tifosi. Pro e contro la società, pro e contro Spalletti, pro e contro Manolas, accusato di essere già con la testa altrove. «Se si è stufato si accomodasse in panchina», una delle tante telefonate contro il difensore greco nelle radio. Non solo Kostas, però: accuse anche ai dirigenti, colpevoli «di aver dato a Spalletti una squadra che è morta nel momento clou». E, altrettanto ovviamente come nel caso degli sfottò, accuse all’ambiente e alla stampa, con la frase di Franco Sensi «se avessi avuto una grande stampa romana» buona per tutte le stagioni. E per tutti i giornalisti.
SPALLETTI, HAI DECISO? – Capitolo a parte merita il tecnico, il grande protagonista del post derby. Anche per lui consueta dose di sfottò – e qualcuno si è chiesto se il padrone di casa (tifoso della Lazio) sia andato anche stavolta davanti alla sua porta -, ma soprattutto tante critiche da parte dei tifosi. In molti lo difendono, perché è lui «la garanzia di un futuro di un certo livello», ma tanti altri, e di più rispetto al passato, chiedono chiarezza. «Non se ne può più di questo tira e molla, dica che vuole fare», il commento più o meno unanime dei tifosi, che chiedono certezze. «Ha dimostrato di essere un allenatore normale, che sbaglia come tutti, resti solo se convinto», uno dei tanti messaggi su Facebook delle ultime ore.
E TOTTI? – Critiche sì, dibattito pure, ma è niente in confronto a quello che si è scatenato dopo i soli 9′ che il tecnico ha concesso al capitano. Per tanti si è trattato di «un’umiliazione, l’ennesima», per qualcuno, invece, «Spalletti ha messo in campo un giocatore che poteva fare la differenza». «Totti titolare poteva essere la mossa a sorpresa che avrebbe destabilizzato i laziali – il pensiero un ascoltatore in una radio -. Quarantacinque minuti di talento e invenzioni, poi il cambio con un giocatore fresco e più veloce». E invece no, ma non è una novità: in questa stagione nelle 22 partite giocate, in 7 occasioni Totti è entrato negli ultimi dieci minuti, per cinque volte nei 20′ restanti, e solamente in altrettante partite ha iniziato dal primo minuto. Una riserva a tutti gli effetti, con buona pace di chi sperava per lui «in un finale di carriera diverso. Ma si era capito dal 2011 che sarebbe andata così, da quando l’allora d.g. Baldini lo ha chiamato pigro». Già, Baldini, Franck per qualcuno dentro e fuori Trigoria: a molti tifosi non è piaciuta la scelta di Baldissoni di andare a Londra da lui il giorno dopo il derby per ufficiali «riunioni commerciali». «E certo – uno dei tanti commenti su Facebook – che je frega a loro del derby. Magari lo hanno perso ma trovato uno sponsor…».