Non c’è derby senza liti. Anche stavolta, come nel caso della sfida di campionato, il fattaccio è successo lontano dal campo. Per la precisione nel parcheggio dell’Olimpico, dove Rudiger si è scontrato col direttore sportivo laziale Igli Tare. Il difensore romanista sta lasciando lo stadio deluso, si infila nella sua auto dove salgono con lui i brasiliani Emerson, Peres e Gerson, in quel momento passa Tare, diretto verso la sua macchina, a cui Rudiger dice qualcosa. In tedesco, lingua conosciuta alla perfezione dal dirigente albanese, che ha vissuto in Germania e ha giocato 7 anni in Bundesliga. Tare risponde, Rudiger scende dall’auto. I testimoni raccontano di uno scambio di parole acceso, ma incomprensibile per via della lingua, tranne un «ladro» che esce dalla bocca del giallorosso.
Lì vicino sono presenti militari e finanzieri che intervengono e dividono i due. Rudiger e Tare si calmano, la lite finisce subito e i romanisti se ne vanno. Una storia iniziata con un’intervista a «Il Tempo» – dove Rudiger provocò la Lazio: «Non li conosco» – e proseguita nel derby di campionato con una rissa, l’acqua tirata in faccia da Strootman a Cataldi e l’intervista assurda di Lulic alla fine della partita: «Rudiger vendeva i calzini e ora fa il fenomeno». Parte l’inchiesta che porterà alla squalifica (durante le feste di Natale…) del bosniaco, difeso da Tare: «Quella di Lulic è un’uscita a caldo, scaturita da qualche battuta di troppo di Rudiger». Se avevano da dirsi qualcosa in faccia, l’hanno fatto martedì. E, magari, continueranno il 30 aprile nel quarto e ultimo derby.