I fischietti migliori al mondo entrano ed escono da un tendone bianco: ci sono l’inglese Clattenburg, l’olandese Kuipers, il tedesco Brych, i nostri Rocchi ed Orsato più altri 56 arbitri, tutti a lezione di moviola in campo nel centro tecnico di Coverciano. Dentro al tendone, gli occhi sono incollati ai monitor, le orecchie tese a quello che gli istruttori della Fifa raccontano.
LA MOVIOLA IN CAMPO – Il pomeriggio dedicato alle prove generali fila via così, con la testa al Mondiale in Russia del 2018 (luogo e data per il battesimo della Var in grande stile), il pensiero alla sperimentazione in chiaro al prossimo Mondiale Under 20 in Corea e alla Confederations Cup di giugno e la convinzione che, come dice il capo degli arbitri Fifa Massimo Busacca, «avremo un calcio più pulito perché senza violenza e con meno furbizia…». Tutto vero, almeno in teoria: quello che serve, adesso, è completare la fase di sperimentazione con allenamenti e test mirati al fine di creare una classe di direttori di gara che sappiano leggere le partite anche davanti alla tv per correggere i macroscopici errori di chi va in campo.
LA DECISIONE A MAGGIO – L’Italia, per cinque giorni, è stata la casa dei fischietti migliori nei cinque continenti. E l’Italia si prepara a giocare d’anticipo su un programma definito, ma modificabile. Quattordici sono le federazioni che, da qualche mese, stanno lavorando con i monitor accesi durante le partite, ma con l’audio spento: nessuna comunicazione – e, quindi, possibile correzione – fra addetti alla moviola e il collega che dirige la gara. A metà maggio, nella prossima riunione delle commissioni dell’Ifab, l’unico organismo del pallone preposto al cambio delle regole, l’università di Bruxelles comunicherà i dati raccolti dalla sperimentazione off-line fatta, finora, nei 14 campionati e si conosceranno i primi umori. Gli spifferi raccontano che i nostri arbitri hanno già digerito, senza strappi, la rivoluzione (circa 50 le partite di Serie A sotto esame, due o tre i casi a giornata in cui sarebbe servito l’intervento della moviola) e se questo sarà anche il parere degli esperti dell’Ifab, la Figc chiederà ufficialmente che dal prossimo campionato la sperimentazione della Var (la moviola in campo tecnicamente si chiama così) avvenga alla luce del sole e non più nella modalità che serve solo a raccogliere i dati. Il programma attuale prevede che terreno di prova della moviola on-line siano gli ottavi di Coppa Italia in agenda dal prossimo gennaio: l’accelerazione è dietro l’angolo.