(PREMIUM) E’ una vittoria che ci voleva? “E’ per questo che gli vanno fatto i complimenti stasera ai nostri professionisti, si sono comportati da professionisti. Hanno assorbito bene il colpo, si sono allenati nella maniera corretta, sono venuti a giocare la partita in un clima particolare e con una temperatura che ti spezzava. Sono stati perfetti.
La Juve è ancora prendibile? “Noi dobbiamo fare il meglio possibile, abbiamo un trittico molto difficile, abbiamo delle partite così sulla carta più abbordabili e delle partite in cui dovremo lottare. Bisogna abituarsi ad avere un rendimento di livello costante, con la nostra forza e la nostra qualità”.
Che Bologna avete trovato? “Non dovevamo prendere ripartenze sugli esterni difensivi. Verdi ha qualità, Di Francesco era caricato a mille. Dovevamo gestire bene e fare fase difensiva bene nell’equilibrio di squadra. Eccetto un paio di palloni che ci hanno messi a scavalcare poi siamo stati perfetti, Rudiger e Jesus hanno fatto una grande partita”.
Ti senti soddisfatto del lavoro fatto quest’anno? Dovresti ridere di più… “Per ora abbiamo fatto ridere. Mancano ancora sette partite che possono determinare la classifica e darti tutto. Se riusciamo a far bene queste 7 l’annata prende un sapore anche con le sconfitte dolorose che a portarle sulle spalle da allenatore hanno un altro peso. E’ chiaro che se si vuol trovare dei lati positivi ce ne sono, in fondo si tirerà la somma e si vedrà dove siamo arrivati. Per me la cosa importante è vedere quanti punti ha fatto questa squadra da quando sono arrivato nei confronti delle grandi squadre. La partita ci sta di perdere, poi perdendo quelle determinanti è chiaro che c’è qualcosa da rivedere nel modo di lavorare. Nello scegliere il momento di dare il massimo e dire questa la porto a casa e basta. In questo dobbiamo ancora fare dei miglioramenti”.
Perché ha deciso di caricare il derby? “Penso di conoscerli meglio di lei i miei calciatori. Hanno bisogno di essere stimolati, hanno giocate tante partite e tante difficili tutte insieme. Dobbiamo continuare a credere che si possa vincere nonostante gli avversari, c’è da mantenere sempre una testa forte e lucida. Da un punto di vista mio andava caricata di più”.
Montella saluta Spalletti… “Complimenti per la vittoria”.
(SKY) Avete preso delle batoste (Coppa Italia e Europa League), però poi in campo reagite sempre. Come si spiegano queste due velocità? “Abbiamo fatto due sconfitte in due partite brutte, per questo oggi vanno fatti i complimenti ai ragazzi perché la settimana è stato corta ed eravamo abituati a giocare di notte mentre oggi era caldissimo. Abbiamo reagito come dovevamo, ci siamo allenati con ‘tigno’, abbiamo lasciato la barba incolta (anche ‘sudicina’) e abbiamo fatto quello che dovevamo fare. La Roma non si deve far turbare da risultati negativi, può sbagliare qualcosa come è successo nell’ultima partita per la troppa voglia di fare; oggi ha avuto equilibrio, ha riconosciuto gli errori fatti”.
La Roma ha segnato 103 volte nelle 47 partite ufficiali di quest’anno. Non è un numero che vi induce a sperare di raggiungere la Juventus? “Sono numeri importanti, poi è chiaro che se sbagli alcune partite decisive diventa difficile finire nella prima posizione della classifica”.
Fazio, è uno dei giocatori cresciuti maggiormente nell’arco della stagione? “Fazio ha carattere, personalità, costruisce sempre bene l’azione da dietro (cosa fondamentale per una squadra come la Roma); ha la prerogativa di risultare decisivo nella fase offensiva e provvidenziale in quella difensiva. Oggi la mentalità e il carattere della squadra e della linea difensiva nella fattispecie sono stati impeccabili”.
Con i quattro bloccati dietro, oltre che in quella difensiva non c’è vantaggio anche in fase offensiva? “I rientri vanno fatti ugualmente, le posizione e il numero dei giocatori sottopalla quando si difende dev’essere lo stesso sennò poi la palla non la prendi, anche in una partita che apparentemente sembra facile”.
Avete il minor numero di giocatori in serie A, ma state vincendo il girone di ritorno. Vi manca quel qualcosa in più negli scontri diretti?
“Si può leggere anche così, o che io ho cambiato poco e potevo fare di più. Non abbiamo le stesse possibilità della Juventus. Dovevo cambiare di più io, probabilmente sostituire di più io, ci sono successe cose tutte insieme, 4 crociati io era da tanto che non sentivo accadesse. Se si mettono a disposizione quei giocatori che sono infortunati, il ricambio c’è”.
Allo scudetto ci crede? “Finché non c’è la matematica, io credo a tutto”.
(RAI SPORT) La Roma ha vinto senza soffrire, oggi? “Sono stati dei professionisti veri. Oggi c’era caldo e pressioni. Sono stati perfetti”.
La Juve resta a +6 ma resta lo scontro diretto, è giusto crederci? “E’ giusto continuare a lavorare per accorciare questa distanza”.
Dzeko ha segnato anche oggi però è sembrato timido nelle partite decisive: è un suo limite? “Mettiamoci d’accordo: quando faceva gol gli rompevo le scatole ma ora dico il contrario di quanto dice e bisogna accettarlo”.
E’ tanto difficile continuare a provare a sognare di vincere lo scudetto? “Noi dobbiamo fare bene in queste sette partite per il futuro della Roma e per i tifosi e questo va anche ad influire il fatto di avvicinarsi alla Juventus che però va fortissima”.
Dove le cose non hanno funzionato sin ora? “Dove siamo usciti sconfitti. Sia in Europa League che in Coppa Italia abbiamo perso una di due partite. Purtroppo vince solamente una squadra, quindi sono episodi che ci possono stare. Conta come ci si comporta lungo il tragitto e la Roma ha fatto bene. Conta come porto il tutto sulle mie spalle e non sulle vostre”.
(ROMA TV
) L’importante era capire la risposta dopo una partita particolare… “Sì era una partita delicata, che avrebbe creato problemi se non ne avessimo anticipato le difficoltà. Invece ci siamo allenati bene, ci siamo detti che era importante reagire e mettere il ghigno. I difensori sono stati perfetti, non hanno sbagliato praticamente nulla. Oggi si fanno i complimenti a tutti, ci siamo comportati da squadra forte”.
I quattro difensori centrali, sono una situazione temporanea o definitiva? “E’ una cosa che si può fare perché hanno la qualità di accompagnare l’azione e di essere puntuali in fase di copertura: sono difensori centrali che non nascono come tali, alcuni hanno fatto gli esterni”.
I vostri sono numeri importanti, anche in proiezione… “Ognuno c’ha i suoi numeri. Fra due numeri ce ne sono infiniti, secondo me, e quella è la differenza: la Roma di numeri ne ha fatti tanti, poi ci sono quelle tre-quattro partite che la Roma non doveva sbagliare e che invece ha sbagliato per la troppa voglia di fare. Oggi era una partita difficile, per il caldo, per il fatto che eravamo abituati a giocare di sera, per il fatto che ogni disattenzione sarebbe stata pagata a caro prezzo”.
La qualità dei tre gol è stata altissima? “Abbiamo lavorato bene, lì davanti, sfruttando al massimo la profondità che loro ci hanno concesso con le nostre imbucate”.