«Finora abbiamo fatto ridere, ma mancano 7 gare. La stagione può prendere un altro sapore, nonostante i k.o. con Lione e Lazio che pesano». Potere dell’autoironia, anche se Spalletti sa bene che la Roma non ha fatto ridere. Ma è l’ennesima arma dialettica per caricare ambiente e squadra. Anche perché la Juve è sempre lì, a -6, con uno scontro diretto di mezzo. «Dovremo vincere le partite per accorciare le distanze – continua – Finché la matematica non ci condanna dobbiamo crederci. Anche se come cambi non siamo al loro livello».
FIDUCIA – Ieri però Spalletti ha rispolverato Fazio e dato fiducia a El Shaarawy e Juan Jesus, che poi titolari non lo sono mai stati. «Vittoria preziosa, una risposta importante a una settimana amara. Squadra perfetta, ha vinto con il ghigno. La difesa? Grande: Fazio ha personalità e costruisce l’azione, ho scelto due terzini difensivi come Rüdiger e Jesus perché non volevamo prendere ripartenze. Così non abbiamo bisogno del raddoppio negli uno contro uno. Anche Löw mi ha chiesto se Rüdiger fosse più centrale o terzino: è più centrale, ma il terzino lo fa bene». È tutta la squadra, però, che gli è piaciuta. E proprio davanti a Roberto Mancini, uno dei candidati a prenderne il posto. «Nainggolan è stato stratosferico, Strootman, Salah e De Rossi hanno giocato benissimo. Siamo stati sempre in equilibrio. Da quando ci sono io abbiamo fatto 7 punti in meno della Juve», ma il realtà sono 12. Ecco, ora bisognerà provare a farne 6 in più.