Daspo per sessanta tifosi giallorossi: non potranno più rimettere piede all’Olimpico per un anno. Uno di loro, in particolare, una new entry assoluta allo stadio, mai visto prima a detta degli investigatori, una sorta di “infiltrato”, si è “guadagnato” cinque anni di squalifica dalle manifestazioni sportive oltre a un divieto di ritorno nel Comune di Roma da parte del Questore Guido Marino. Ha 35 anni, è un pregiudicato con alle spalle precedenti per stupefacenti e reati contro il patrimonio, durante il match, a dorso nudo, ha scavalcato le vetrate in Curva, ha invaso l’area della scalinata destinata alle emergenze e gli steward hanno faticato non po’ per farlo calmare. Non contento, tornato al suo posto, si è tranquillamente calato i pantaloni e ha urinato sotto gli occhi degli altri spettatori, compreso un bambino che era vicino a lui.
LE BARRIERE – E pensare che per gli ultrà della Roma, il derby di Coppa di martedì 4 aprile, segnava il nuovo “debutto” sugli spalti dopo un anno e mezzo di “sciopero della Curva” dovuto alla protesta contro le barriere volute dal Viminale nel 2015. Hanno “festeggiato” inscenando un corteo non autorizzato dal Ponte della Musica fino ai cancelli, accendendo fumogeni ed esplodendo petardi finendo per creare il panico tra gli automobilisti e gli scooteristi rimasti bloccati nell’ingorgo. Una “sfilata” con cori e bandiere per cui nessuno aveva ritenuto di dovere chiedere un permesso nonostante le raccomandazioni della Questura, chiamata ancora una volta a un notevole sforzo per evitare scontri e tafferugli che in passato avevano portato alla tolleranza zero.
LE TELECAMERE – Tutte immagini, sugli spalti e fuori, che bene non fanno al calcio e allo sport e che gli occhi delle telecamere in mano agli agenti della Digos e montate sugli impianti di videosorveglianza, hanno puntualmente ripreso. Le sequenze al vaglio della Polizia scientifica hanno contribuito, attraverso la comparazione biometrica, all’identificazione dei sessanta tifosi accusati a vario titolo di corteo non autorizzato, blocco della circolazione e uso di materiale esplodente. Il corteo ha creato problemi al traffico: nel caos sono rimasti bloccati gli autobus sul lungotevere e i motorini hanno faticato a farsi largo per la scarsa visibilità dovuta ai fumogeni. Il trentacinquenne, inoltre, è stato sanzionato con 127 euro per l’occupazione dei posti destinati alle emergenze.