Due presunti casi, poi (parzialmente) rientrati, hanno agitato ieri le acque in casa Roma. Prima la notizia, riportata dal sito belga «nieuws-blad.be», secondo cui a Radja Nainggolan era stata ritirata la patente perché guidava con un tasso alcolico superiore alla norma dopo l’amichevole tra il Belgio e la Grecia del 25 marzo scorso. Poi l’avvistamento a Milano di Luciano Spalletti durante il giorno di riposo concesso alla squadra, che ha dato il via ad una vorticosa serie di voci di mercato. Per quanto riguarda il tecnico il mistero è durato poche ore: Spalletti si trovava a Milano già da lunedì sera per partecipare allo spettacolo di beneficenza dedicato al comico Bruno Arena. L’allenatore negli ultimi giorni è stato accostato all’Inter, anche se a Trigoria sono convinti che rimarrà in giallorosso. Nonostante questa convinzione, però, la Roma cercherà di non farsi trovare impreparata nel caso in cui Spalletti decidesse di non accettare il rinnovo del contratto, e sta valutando altri profili. Tra questi non c’è quello di Roberto Mancini, che potrebbe finire al Milan, nel caso la nuova proprietà decidesse di non confermare Montella, pure lui in orbita Roma. Un effetto domino che ruota intorno a Spalletti, per il momento concentrato sulla rincorsa alla Juventus.
Sabato all’Olimpico arriverà l’Atalanta e il tecnico tornerà ad affidarsi ai suoi uomini migliori. Tra di loro Radja Nainggolan, finito nuovamente al centro di una polemica extra calcistica. Stavolta, secondo i media belgi, al termine di una notte in discoteca, sarebbe stato fermato dalla polizia che lo ha multato per 1200 euro e gli avrebbe ritirato la patente. Circostanza, questa, che lo stesso Nainggolan ha smentito. «Quando ci hanno fermato non stavo guidando – la spiegazione del Ninja – eravamo fermi e con una gomma della macchina bucata. Mi sono seduto dalla parte del guidatore dopo che abbiamo controllato la ruota, mentre il mio amico stava andando a piedi verso l’hotel più vicino per farci aiutare. Ho dovuto fare l’alcol test, ma il livello non era così alto come ho letto: la mia patente non è stata revocata, e non c’è nessuna prova che io stessi guidando. La polizia dopo il test non mi ha fatto nessuna domanda, ho soffiato e pagato 1200 euro. Ero appena sopra il massimo consentito dalla legge, non ero stato a una festa fino alle sette di mattina ma ero solo andato a bere con amici». Il c.t. del Belgio, ovviamente, non ha gradito. A Trigoria, invece, hanno rinunciato da tempo: a loro interessa solo cosa il Ninja fa in campo. E su quello, c’è davvero poco da dire.