Nella migliore delle ipotesi, c’è almeno da evitare di venir colpiti dal famigerato mediano inglese McKinley. Tanto per evitare la beffa, oltre al danno. Quello, di fatto, c’è già stato, visto che se in giro per i campi dell’attuale Serie A dovesse aggirarsi un Fantozzi qualsiasi, sulla risposta non ci sarebbero dubbi. «Chi ha fatto palo?». E buum. Senza dubbi. La Roma, in assoluto la società della nostra Serie A che ha colpito finora più legni (pali e traverse, in tutto 18) in queste prime 32 giornate di campionato. E stavolta non ci sarebbe neanche bisogno di risalire a oltre 40 anni fa: 1976, anno in cui uscì «Il secondo tragico Fantozzi». Basta chiedere a Salah, il re dei pali. O anche a De Rossi e Nainggolan, tanto per non andare poi tanto indietro, gli ultimi due ad essere beffati in ordine temporale, proprio sabato scorso nel pareggio con l’Atalanta.
LA SITUAZIONE – Insomma, c’è una classifica in cui la Roma ad oggi è molto più avanti della Juventus. Di più, ne è saldamente in testa, con un buon margine di sicurezza sulla più diretta inseguitrice, nello specifico proprio la truppa bianconera guidata da Allegri. È quella dei legni, appunto. Per i giallorossi complessivamente sono 18, in media più di uno ogni due partite (esattamente 0,56 a gara). Un conto aperto con il destino, a conti fatti. Basti pensare che la seconda, la stessa Juventus, ne ha colpiti tre in meno. O che, ad esempio, l’avversario diretto per la corsa alla Champions League, il Napoli, ne ha presi poco più della metà (10) dei giallorossi. Facile quindi pensare che se quei pali o quelle traverse fossero stati in realtà gol, la classifica sarebbe stata probabilmente molto diversa. Anzi, sicuramente. Perché le statistiche alla fine ci dicono proprio questo.
COSA CAMBIA – Già, perché traducendo in reti tutti i legni la Roma si ritroverebbe addirittura a ridosso della Juventus (77 punti, appena uno in meno dei bianconeri), in piena lotta per lo scudetto. Un dato virtuale, è ovvio, che però fa riflettere sul conto aperto con il fato che ha il gruppo di Spalletti. Di fatto, rispetto alla classifica reale la Roma guadagnerebbe 5 lunghezze, mentre la capolista ne perderebbe due. Anche se di dati sensibili ce ne sono altri. Come ad esempio il salto in alto del Milan (+11, poi in assoluto c’è il Torino con +7), in grado addirittura di insidiare la terza piazza (e quindi i playoff di Champions) al Napoli. Che invece non dà e non prende. Insomma, nessun scostamento per i partenopei. Del resto, il palo di Mertens in Napoli-Juventus viene anestetizzato dal miracolo di Reina all’Olimpico su Perotti (traversa, dopo la deviazione di Koulibaly).
PRESAGI VARI – Già, e proprio quella traversa lì è tra quelle che potevano cambiare la classifica della Roma, visto l’importanza di quello scontro diretto (poi vinto all’Olimpico dal Napoli per 2-1). Tra l’altro, nella stessa partita la Roma prende un palo anche con Salah, tanto per non farsi mancare proprio niente. Ma la classifica attuale la potevano cambiare anche il palo di De Rossi o la traversa di Nainggolan di sabato scorso, contro l’Atalanta, che avrebbero permesso alla Roma di tenere lo stesso Napoli a distanza di sicurezza (quattro punti invece degli attuali due) con vista Champions. Ma che qualcosa non andasse bene, da questo punto di vista, lo si era intuito anche la scorsa stagione. Quando, ad esempio, l’11 aprile 2016 Mohamed Salah (poi a segno) riuscì a colpire addirittura tre pali nella stessa partita, un Roma-Bologna finito 1-1 e che fu decisivo, alla fine, per il piazzamento Champions. In quell’occasione a beneficiarne fu il Napoli. La Roma, ovviamente, oggi spera che il finale sia del tutto diverso.