E’ la notte del verdetto che può cambiare la stagione. Entrare a far parte delle grandi d’Europa non è solo un fatto di prestigio, ma è decisivo per il futuro immediato della Roma, per avere stabilità al vertice del calcio italiano. Il passaggio del turno vale dai venticinque ai trenta milioni. In novanta minuti (a meno di un epilogo ai supplementari o ai rigori) la squadra giallorossa si gioca la possibilità di restare grande. Lo fa partendo dall’1-1 di Oporto, tra il rammarico di non essere riuscita a vincere una partita che aveva in pugno e la convinzione di aver già espresso in casa dei portoghesi la propria superiorità, almeno dal punto di vista del gioco. Spalletti riparte da lì, senza fare calcoli, senza pensare che potrebbe bastare anche lo 0-0. La Roma è al lavoro dai primi di luglio per preparare questo preliminare. Più di un mese e mezzo, passando da Pinzolo a Boston, per concludere a Trigoria. I giocatori sanno quanto sia importante per la società il superamento del turno, quanto è stato fatto nella passata stagione per avere questa opportunità. Lo sanno anche i tifosi. Un centinaio ha spronato i giocatori prima dell’allenamento di rifinitura, oltre trentacinquemila saranno stasera all’Olimpico. Più che nella partita di esordio in campionato contro l’Udinese, non pochi considerato che Ferragosto era appena otto giorni fa e che prosegue lo sciopero della curva.
PUNTARE SUL GIOCO – Spalletti ha puntato molto sull’addestramento tattico dei suoi giocatori, anche alla luce degli errori commessi una settimana fa. Perché sul piano del gioco la Roma può mettere in ginocchio i portoghesi, dopo averli impauriti nella prima mezz’ora all’Estadio do Dragao. La squadra giallorossa proverà ad andare subito in gol, anche se non ha bisogno di forzare per vincere. Il risultato dell’andata può permettere di scendere in campo più tranquilli. Vanno eliminati certi difetti in difesa, dove Spalletti ha l’unico dubbio: Juan Jesus centrale al fianco di Manolas o terzino sinistro. Nel primo caso Emerson Palmieri verrà confermato titolare dopo la bella prova contro l’Udinese. Una settimana fa la Roma rimasta in dieci si era abbassata troppo nella ripresa, favorendo i trequartisti e giocatori offensivi di cui dispone Espirito Santo. Occorre la massima attenzione per evitare che i portoghesi esaltino le loro caratteristiche. In difesa Spalletti ha gli uomini contati: cinque convocati, quattro andranno in campo. Il solo Fazio dovrebbe andare in panchina, con la possibilità di entrare nel corso della partita se il Porto come all’andata dovesse riversarsi nell’area della Roma, sfruttando la fisicità dei suoi attaccanti.
EFFETTO CAMPIONATO – La Roma insegue la possibilità di partecipare per il terzo anno consecutivo alla fase a gironi della Champions League. Coronerebbe così la splendida rincorsa della passata stagione, quando con Spalletti nel girone di ritorno passò dal quinto al terzo posto, scavalcando Inter e Fiorentina. Aggiungersi a Juve e Napoli nel massimo palcoscenico europeo è un segnale anche in chiave campionato (dopo il positivo esordio contro l’Udinese), a quelle che saranno le sue dirette rivali nella lotta al vertice. La Roma pensa in grande e Spalletti non si nasconde. Il Porto all’andata è stato un avversario spigoloso, anche se ha svelato i suoi limiti, soprattutto nella fase difensiva. Vanta una grande tradizione in Champions, un vantaggio che non ha sfruttato davanti ai suoi tifosi. La Roma ha più qualità e l’ha espressa in quella splendida mezz’ora iniziale nella partita di andata.