L’unica certezza, anche se ancora non c’è l’ufficialità, è il nuovo ds. «Non voglio parlare del mio futuro». Monchi svicola, ma Pallotta, su consiglio di Baldini, ha da tempo deciso di affidare a lui la nuova rifondazione a Trigoria. L’annuncio è imminente (la prossima settimana, quando arriverà finalmente nella Capitale) e questo cancella ogni timore: la Roma, insomma, è pronta a ripartire dallo spagnolo. Che, al più presto, deve prendere in mano la situazione, mettendosi al lavoro per la stagione che verrà. La priorità, già prima del suo insediamento, è il nuovo tecnico. Ma non c’è solo da scegliere l’erede di Spalletti. La rosa va migliorata e completata. Ne ha discusso con i collaboratori italiani del presidente, e non solo nell’ultimo vertice a Londra, cominciando a intavolare le prime trattative per conto del club giallorosso.
PERCORSO SCONTATO – La strategia di Monchi è abbastanza chiara. Se fosse per lui, non avrebbe dubbi e prenderebbe Emery. Ne ha parlato proprio con Baldini che segue da anni l’attuale allenatore del Psg. Il ds vorrebbe andare sul sicuro nella sua prima esperienza lontano da casa. Ecco perché preferirebbe interagire con chi conosce bene. Come persona e come uomo di campo. Monchi non deve certo scoprire i gusti di Emery dopo i 3 anni passati insieme a Siviglia. Sa, insomma, quali giocatori deve proporgli e soprattutto quali prendergli. Nelle ultime ore, nonostante il Psg sia salito in vetta alla Ligue 1 (stessi punti del Monaco che però ha una gara da recuperare), il ds ha ricevuto da Parigi la conferma di quanto va ripetendo alla Roma da qualche settimana: la società francese non sembra orientata ad insistere con lo spagnolo. Nemmeno se vincesse il titolo. Il Psg avrebbe già riallacciato i contatti con Wenger e sondato Mancini. In caso di esonero, colpa della remuntada subita al Camp Nou negli ottavi di Champions, Emery potrebbe firmare il triennale (stessa durata del ds: scelta non casuale) che gli è stato promesso dagli uomini di Pallotta. L’alternativa di Monchi, sin dall’inizio della nuova collaborazione, è Sampaoli. Che, però, può essere il prossimo ct dell’Argentina.
INGAGGIO DI LUSSO – Lo stipendio, va ribadito, non sarà un problema per lo sbarco dello spagnolo nella Capitale. Emery guadagna 4,5 milioni netti all’anno più bonus e la Roma è pronta ad accontentarlo. Lui, come altri di prima fascia: se l’allenatore sarà di alto profilo, la cifra stanziata per l’ingaggio avrà un tetto inedito per la società giallorossa: 5 milioni. Da top coach. Perché il successore di Spalletti, chiamato a gestire l’ennesima rivoluzione, avrà soprattutto il compito di rilanciare il club a livello internazionale (nelle coppe europee il bottino da anni è misero, come confermato dalla posizione nel ranking Uefa: 38° posto). Dietro le quinte, con la regia sempre di Baldini, esistono anche altri big della panchina che, al momento, non hanno ancora deciso cosa fare nella prossima stagione (in particolare chi è sotto contratto).
PISTA ITALIANA – Sarri, tra i tecnici del nostro campionato, è sempre il primo della lista. Ma, come Emery, è vincolato. Si può prendere pagando la penale di 8 milioni al Napoli, anche perché il suo stipendio è di 1 milione e mezzo. De Laurentiis sta ricucendo lentamente lo strappo con il suo allenatore, offeso dalle dichiarazioni del presidente dopo la gara d’andata con il Real Madrid. La situazione, però, rimane in stand by. Con Baldini in agguato, anche perché Sarri è il suo candidato preferito. Se Montella si è appena riavvicinato al Milan, da tenere sotto controllo le posizioni di Paulo Sousa, stimato dal management italiano di Pallotta, e Mancini.
CACCIA APERTA – Ulteriori conferme sui primi acquisti per la prossima stagione: accordo fatto (28 milioni) con l’Atalanta per Kessie (manca l’intesa con il centrocampista per l’ingaggio) e triennale offerto a Jesus Navas del City (l’esterno è in scadenza di contratto). «Ancora bugie» scrive Manolas su Istagram, smentendo di aver già firmato per l’Inter (3 milioni netti). La Sud è sold out per il derby: i tifosi romanisti hanno già acquistato 11 mila biglietti che si sommano ai 19 mila abbonati (superata quota 30 mila).