Se chiedete a Francesco Totti quale è stato l’allenatore con cui si è trovato meglio in carriera risponderà senza troppe esitazioni: «Zeman». Da parte sua, il tecnico boemo ha detto più volte che il calciatore più forte che abbia mai allenato è proprio il numero dieci giallorosso. L’incrocio che ci sarà lunedì sera a Pescara è di quelli da ricordare, perché sarà presumibilmente l’ultima volta che il giocatore più importante della storia della Roma si ritroverà contro il suo maestro, il tecnico che lo ha trasformato da bella promessa in grande realtà del calcio italiano. La corsa al secondo posto della formazione giallorossa passa per le insidie del Pescara, che non è solo Zeman ma anche una colonia di tanti ex romanisti, con un denominatore comune: sono cresciuti nel vivaio, col mito di Totti. Da Bovo e Pepe fino a Verre, passando per Crescenzi e Caprari: tutti si sono affacciati in prima squadra quando Francesco era già un campione. Loro in giallorosso sono stati delle meteore e sono andati a cercare fortuna altrove, diversamente da quanto ha fatto Alessandro Florenzi, che invece è riuscito ad affermarsi in casa.
Ieri il romanista, che sta recuperando dalla seconda operazione al crociato, ha ricevuto il premio «Città di Roma», e ha parlato del capitano. «La Roma senza Totti non esiste – le sue parole – e quando smetterà sarà come un lutto. Francesco è padrone del proprio destino e qualora decidesse di appendere gli scarpini al chiodo farà sempre parte della Roma. Lui è la Roma ed è la storia per ciò che ha fatto». Parole che non possono non fare piacere al capitano romanista, che negli ultimi mesi ha raccolto la stima di tanti tifosi (l’ultima standing ovation l’ha ricevuta a Bologna, due settimane fa) e avversari. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato Kylian Mbappè, nuovo talento del calcio mondiale. L’attaccante del Monaco ha incrociato Totti (accompagnato da Nainggolan) al torneo di tennis che si sta giocando nel Principato. «Con la leggenda» è la didascalia sotto la foto pubblicata sui social: peccato che in molti nella Capitale sembrano essersene dimenticati.