Duemilasettecentosettanta anni. Che a scriverlo tutto insieme mette anche un po’ di paura. Probabilmente, però, non a uno come Alessandro Florenzi, che nell’ultima stagione la paura ha imparato ad affrontarla e anche a metterla da parte. Ecco anche perché ieri al Foro Italico è stato premiato con il «Città di Roma», giunto alla sua 3a edizione e che premia qualità sportive, morali e sociali.
LE SCALATE – Con Florenzi ieri è stata premiata anche Laura Ragona, campionessa di arrampicata. A conferire il premio direttamente Giovanni Malagò, presidente del Coni e padrone di casa. Ma è al jolly della Roma, ovviamente, che sono state rivolte le attenzioni migliori. «Un orgoglio venire premiato in un giorno così speciale per la città di Roma – ha detto il giallorosso – . Senza questa città ed i suoi tifosi non sarei qui. Sono in una squadra di campioni, sono mancati più loro a me che non io a loro. Ora sto meglio, i compagni mi hanno fatto sentire sempre la loro vicinanza. Uniti si vince, avendo un gruppo sano e genuino si possono scalare veramente delle montagne che all’inizio sembrano insormontabili». Poi il pensiero di Florenzi è volato alla Nazionale («Spero di tornare a dare presto il mio contributo e di arrivare a settembre bene alla sfida con la Spagna»), per chiudere con Francesco Totti: «La Roma senza di lui non esiste. Sarà un lutto quando smetterà, ma Francesco è padrone del suo destino. Lui è la storia della Roma».