Quello di domenica alle 12.30, rischia di essere l’ultimo derby per Kostas Manolas. Il difensore greco, infatti, è il maggiore indiziato tra i calciatori top della rosa della Roma a fare le valigie a fine stagione. Ragioni di bilancio, sicuramente, ma anche una sintonia che negli ultimi mesi è venuta a mancare con la dirigenza giallorossa. Divergenze nate soprattutto dalla promessa della società, mai mantenuta, di un adeguamento contrattuale. Manolas, alla sua terza stagione nella Capitale, è uno dei calciatori che guadagna di meno: 1.8 milioni netti. Juan Jesus e Vermaelen, per rimanere a due colleghi di reparto che insieme non raggiungono i minuti giocati dal greco, guadagnano più di lui, che almeno dodici mesi fa aspettava un aumento mai arrivato. Le trattative tra la società di Trigoria e il suo procuratore non sono mai decollate e il fatto che Manolas abbia un grande mercato fanno di lui il principale indiziato per una cessione: piace molto sia all’estero, specie in Premier League, sia in Italia, dove l’Inter lo segue con grande attenzione (assieme al laziale De Vrij).
«Se andrò via dalla Roma – ha detto recentemente – sarà perché è la società che ha deciso di vendermi, e io non potrò farci niente». Dichiarazioni che a Trigoria non sono state particolarmente apprezzate, così come i «consigli» dati a Nainggolan («Se Radja vuole giocare nelle squadre più forti al mondo dovrà abituarsi anche alla pioggia») per un futuro lontano da Roma. A gennaio il suo procuratore, Evangelopoulos, aveva addirittura fissato il prezzo. «Il club giallorosso – le sue parole – la scorsa estate ha rifiutato un’offerta di 40 milioni da parte dell’Arsenal». Logico quindi pensare che chiunque lo voglia acquistare dovrà ripartire da quella base. Il neo d.s. Monchi, come l’ex Sabatini in passato, da questo punto di vista è una garanzia. E se Manolas, il cui contratto scadrà nel 2019, andrà via lo farà solamente per un’offerta che possa soddisfare tutti, a partire dalla Roma.
Per il momento dovrà concentrarsi sul presente, che vuol dire derby: in assoluto contro la Lazio ha un ruolino positivo (5 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta) ma le ultime due gare, quelle di Coppa Italia, sono state particolarmente complicate con Immobile, Felipe Anderson e soprattutto Keita che lo hanno messo in difficoltà. Arbitrerà Orsato: con lui la Roma non ha mai vinto, ottenendo una sconfitta e due pareggi: l’ultimo è stato quello del «selfie» sotto la Sud di Totti, anche lui ai saluti. A meno di clamorosi ripensamenti.