Potenza di un annuncio in diretta planetaria: bastano pochi minuti perché una notizia storica si impadronisca del web. Francesco Totti smette. Non c’è nemmeno bisogno di ricordare che solo fino a pochi anni fa i denigratori e i provocatori lo consideravano un fenomeno di romanità popolare solo all’interno del Raccordo, quando una società come il Bayern Monaco rende omaggio alla leggenda del calcio contemporaneo sul proprio sito. Chissà se è stato Carlo Ancelotti, che tra i pochi rimpianti in carriera ha posto quello di non aver mai allenato Totti, a trasferire l’idea di celebrarne con un affettuoso saluto l’annuncio dell’addio al calcio. «Brindiamo a una brillante carriera» si legge sui profili social del Bayern.
IN SPAGNA – Caloroso e riconoscente è anche l’atteggiamento dei media internazionali. A cominciare dai giornali spagnoli, che sui loro siti per diverse ore hanno “aperto” con le parole di Monchi e con una serie di video con i migliori gol di Totti. E pensare che in diverse occasioni a Madrid sono andati vicini a vederlo dal vivo, nel Real, dove almeno in due estati c’è stata la possibilità di un clamoroso trasferimento. «L’imperatore si ritira» titola il portale di As, uno dei due quotidiani sportivi della capitale.
IL RESTO – Ampia eco sul ritiro di Totti, peraltro ancora non confermato dal diretto interessato, si avverte pure in Francia, dove il campione non ha mai raggiunto le primissime posizioni nella classifica del Pallone d’Oro, anche quando forse lo avrebbe meritato: ad esempio nel 2001, quando venne premiato l’inglese Michael Owen mentre Totti, vincitore di scudetto e Supercoppa italiana, arrivò quinto.
MALINCONIA – In molti salutano con un pizzico di tristezza un calciatore capace di «giocare per 25 anni con una sola maglia, la Roma», facendo anche riferimento alla longevità del calciatore, ancora protagonista oltre i quarant’anni di età. «Ciao Totti» scrive fino a tarda sera il sito de L’Equipe nella home page, nonostante le contemporanee semifinali di due squadre francesi, il Monaco e il Lione. «Il 28 maggio contro il Genoa – si legge – Totti giocherà l’ultima partita di una carriera incredibile». E in Sudamerica tutto da leggere l’articolo del popolare Olè, in lingua spagnola: «Per sempre, il Capitano» è lo slogan scelto dal giornale.
DIBATTITO – Resta misteriosa, almeno in area internet, la distanza tra la percezione di Totti che c’è in Cina o in Argentina rispetto a quella di casa nostra. Rendere giustizia alla carriera di Totti per qualcuno è un oltraggio alla Roma, che viene prima di tutto. Sono stati in tanti ieri a sottolineare come l’addio al calcio non sia stato sancito da Monchi ma dal contratto firmato da Totti un anno fa, con tanto di comunicato. Alcuni fruitori dell’area social anzi sottolineano che sia positivo per la Roma andare oltre a Totti, emanciparsi dal Mito per un futuro migliore. All’estero invece nessuno ha dubbi: senza Totti il calcio sarà certamente più povero. E meno romantico.