Premessa: non conosco Monchi, l’ho sentito parlare ieri per la prima volta, né ho tanti elementi per giudicare l’operato della società, non vivendola da dentro. Però via, questa situazione dell’allenatore è bizzarra. Diciamo che non dovrebbe succedere una cosa del genere: mancano quattro giornate alla fine del campionato e ancora non si sa se resterà Spalletti, se verrà preso un altro, comunque si respira un’aria di incertezza tecnica. La Champions League è importante per tutti ma non deve diventare decisiva anche per le scelte di un allenatore. Io non saprei nemmeno chi ingaggiare come eventuale sostituto ma ritengo che un grande club debba premunirsi per tempo. Magari la Roma lo ha fatto e non lo dice ma al momento non riesco a capire quale sia la strategia. Monchi vuole davvero aspettare Spalletti? Per me Spalletti è un bravissimo tecnico e nonostante i risultati di quest’anno, con gli errori che ha commesso, merita che gli venga riconosciuto il buon lavoro che ha svolto. Però siamo agli sgoccioli della stagione e un po’ di programmazione serve anche perché i tifosi, noi, vogliamo finalmente vincere qualcosa. Da sei anni questa proprietà ha portato delle cose anche buone ma non ha ancora vinto. E siccome le aspettative verso la squadra, giustamente, sono alte, è arrivata l’ora di raccogliere i frutti di quanto è stato seminato.
Lasciatemi dire anche una cosa su Francesco Totti. Ho sentito che la società ne ha annunciato il ritiro a fine stagione. Un po’ mi dispiace. Da capitano a capitano, per quello che Francesco ha rappresentato e rappresenta per la Roma, avrei preferito che fosse lui a decidere dove e quando smettere. Per me Totti, anche alla sua età, è nelle condizioni di dare una mano alla squadra. Ma può anche darsi che sia lui il primo a non farcela più. E in questo caso sarebbe giusto così. Tornando a Spalletti, mi auguro che la società faccia presto e decida in un senso o nell’altro. Magari senza traumi. La Roma ha un grande nome e un grande appeal anche all’estero e potrà continuare il suo percorso in ogni caso. E se Spalletti non vorrà restare, andrebbe comunque ringraziato per l’impegno profuso che, soprattutto nel girone di ritorno dello scorso anno, ha prodotto un grandissimo risultato: non era facile centrare il terzo posto date le condizioni di partenza. Questa stagione è stata meno ricca di soddisfazioni e allora, se separazione sarà, nessuno ci rimarrà male. Però sbrighiamoci a fare la Roma del futuro.