E adesso tutti all’Olimpico, con umori e speranze contrastanti. I romanisti ci vanno per esorcizzare il più dispettoso dei fantasmi, la Juventus che festeggia nella loro casa. Gli juventini viceversa arrivano da ogni parte d’Italia con l’idea di chiudere il conto e assistere alle celebrazioni in campo, per poi dedicarsi alle coppe e all’ambizioso progetto di triplete.
PREVENDITA – Fino a ieri sera la Roma aveva già venduto 20.000 biglietti. Significa, considerando anche gli abbonati, che per la sfida di domenica sera è già stata quasi sfiorata quota quarantamila. Restano posti in tutti i settori, compresa la Curva Sud feudo giallorosso e compresi i Distinti Nord che verranno riservati ai tifosi ospiti, ma c’è stata soprattutto una forte richiesta di biglietti di tribuna, sia Monte Mario che Tevere, elemento che lascia pensare a una forte affluenza di juventini. A Trigoria prevedono di poter facilmente battere il risultato del derby, quando il totale di presenze fu inferiore a quota 44.000. Non è azzardato immaginare che stavolta, anche in considerazione dell’orario serale, si vada oltre i 50.000. L’incasso previsto sarebbe di circa 2,5 milioni di euro.
PAURE – Tra i tifosi della Roma, intanto, è aperto un dibattito giocoso che nasconde un timido ottimismo: alla Juve, a cui basta un punto per assicurarsi il sesto scudetto consecutivo, non converrebbe aspettare una settimana per vivere la festa allo Juventus Stadium invece di gioire in trasferta? Alla Roma peraltro è già capitato varie volte di assistere a scene di tripudio altrui. Una proprio a vantaggio della Juventus nel campionato 1972/73, quello della fatal Verona, in cui un gol di Antonello Cuccureddu al minuto 87 consegnò il sorpasso e lo scudetto alla squadra allenata da Cestmir Vycpalek, zio di Zeman. Più recentemente, l’Olimpico ha assistito alla festa dell’ultimo campionato non vinto dalla Juventus: in quel caso fu il Milan, grazie a uno 0-0 contro la Roma, a garantirsi il titolo. Anche allora mancavano tre giornate alla fine, anche allora alla prima in classifica serviva un pareggio e anche allora, soprattutto, l’allenatore era Massimiliano Allegri. Che da parte sua potrebbe vincere il quarto scudetto della carriera.
OBBLIGO – La Roma però non può permetterlo, se vuole difendere il secondo posto dalla rincorsa del Napoli. Spalletti si trova nella condizione che visse l’amico Sarri un anno fa: sbagliando «si viene tamponati», come ha osservato l’allenatore della Roma. Osservando il calendario delle due rivali per la Champions League, appare chiaro che tutto si possa decidere proprio nel prossimo weekend quando il Napoli, domenica alle 15, giocherà nell’altro Olimpico, quello di Torino, contro i granata di Mihajlovic. Le ultime due giornate invece sembrano favorire la Roma, impegnata sabato 20 a Verona contro il Chievo già salvo e poi nell’ultimo atto in casa contro il Genoa, che salvo ancora non è ma potrebbe raggiungere l’obiettivo in tempo. Il Napoli invece dovrà affrontare la Fiorentina al San Paolo e poi chiudere a Marassi con la Sampdoria.
CAPI-DAY – E pensando al 28 maggio, che coincide con l’ultima partita di Totti con la maglia della Roma, il club non ha ancora definito con il giocatore il programma della serata, che dipenderà inevitabilmente dal peso specifico della partita. Nei prossimi giorni però, tra giovedì e venerdì, verranno messi in circolo i biglietti. In quel caso l’Olimpico sarà sicuramente pieno per rendere omaggio al capitano universale.