Triste, solitario y final? Final di sicuro, perché la dirigenza della Roma glielo ha detto in tutti i modi: l’anno prossimo farai il dirigente. Triste pure, perché avrebbe preferito giocare ancora: c’è un Peter Pan dentro tutti noi e non c’è niente di più bello di fare quello che ti piace. Solitario, invece, proprio per niente perché Francesco Totti, ieri, ha ricevuto un fantastico abbraccio dai giallorossi veri, quelli che hanno preso d’assalto i «Roma Store» e il sito della Listicket per comprare il biglietto per lo stadio Olimpico. Non quello per Roma-Juventus di domenica prossima, che resta comunque un big match fondamentale per chiudere al secondo posto questo campionato e qualificarsi così direttamente alla Champions League. Erano a caccia del biglietto per Roma-Genoa del 28 maggio, ultima di campionato e (quasi) sicuramente ultima del Capitano con la sua maglia e dentro il suo stadio. Ventimila tagliandi staccati in un’ora (gli abbonati sono 19 mila) e settori Sud e Nord (curva e distinti) già esauriti. Restano solo le tribune, ma è sicuro il «sold out».
In questo campionato la massima affluenza si è avuta per Roma-Milan: 41.841 spettatori, 1.717.205 euro di incasso. Il derby di ritorno della semifinale di Coppa Italia, invece, ha portato all’Olimpico 43.721 spettatori e nelle casse della società giallorossa 1.706.533 euro. Numeri che saranno battuti dalla gara del 28 maggio. In pratica Totti si sarà ripagato in un colpo solo l’ingaggio da 2,5 milioni lordi. Francesco non ha dato l’annuncio ufficiale, perché la squadra deve restare concentrata al massimo sulle ultime tre gare di campionato (Juve, trasferta contro il Chievo e Genoa), ma i tifosi hanno capito e si sono messi in fila. È probabile che ci sia una partita amichevole di addio — ma a Totti non piacciono — e Messi avrebbe già dato la sua disponibilità a parteciparvi. Però il vero saluto alla carriera sportiva è sempre e soltanto quello dell’ultima gara ufficiale. È per questo che nessuno vuole perdersi Roma-Genoa, sperando che Spalletti dia almeno qualche minuto al numero 10.
Prima, però, ci sarà la sfida all’Olimpico contro l’amico di sempre, Gigi Buffon. Quello che Francesco provò in tutti i modi a portare in giallorosso la stagione dopo lo scudetto del 2001, che si concluse proprio con Roma-Parma allo stadio Olimpico. Quello che si è fatto promettere di non dover mai subire l’affronto di un «cucchiaio» su calcio di rigore e, infatti, Totti non ha mai calciato così contro il portiere della Juve. Semmai ha rischiato di staccargli la testa, il 16 febbraio 2013, con un calcio di punizione che la Gazzetta dello Sport definì «un meteorite». Apparentemente Buffon è il vecchietto felice e Totti è il vecchietto triste, ma ogni volta che si incontrano si mettono a ridere insieme e succederà così anche questa volta. Poi Gigi andrà verso la finale di Champions League contro il Real Madrid e il Mondiale del 2018, per stabilire un altro record. E Francesco muoverà qualche passo verso la scrivania, dove Monchi l’ha convinto a sedersi accanto a lui. Il direttore sportivo spagnolo l’ha sedotto con i suoi modi gentili e con le parole giuste. Quelle che non hanno trovato, prima del suo arrivo, alla Roma. Meno di tutti Luciano Spalletti.