Mister, non si fa così. Questa volta mi ha veramente deluso. Ha costretto un numero spaventoso di persone, giornalisti, opinionisti, gente di spettacolo a rintanarsi nuovamente, magari per pochi giorni, magari per poche ore; peccato, erano così contenti di poter sparare ad alzo zero contro di lei, contro quegli incapaci di Trigoria, contro la Roma. Non le sto a dire di tutte le trasmissioni che avevano preparato i coriandoli bianconeri, pronti a festeggiare un altro scudetto sotto la curva Sud. Ha idea di quante bottiglie di pregiato champagne siano dovute rimanere nei frigoriferi e di come siano rimasti amareggiati quel simpatico Dirigente che risponde al nome di Pavel Nedved o quel Presidente impegnato sul banco dei testimoni in un brutto processo? Le domando a cuore aperto, ed io di cuore me ne intendo, come faccia a non vergognarsi di aver messo a tacere, fosse pure per la sola giornata di lunedì, tutti quelli che… la Roma sbaglia sempre gli appuntamenti decisivi; ennesimo campionato fallimentare; invece di sproloquiare in sala stampa, impari a fare l’allenatore; nessuno di noi ce l’ha con la società; avevamo capito in anticipo quello che stava succedendo. Perché lo ha fatto, piccolo uomo, invidioso, che soffre la superiorità di un suo giocatore? Impari da Walter Sabatini, un nome che le dovrebbe dire qualcosa.
Gli è stato sufficiente firmare con altri per trasformarsi, subitaneamente, da incapace a genio del mercato. Miracoli dell’informazione. Come dice??? Perché è uno dei pochi rimasti a volere il bene della sua squadra, anche se resterà sua, temo, solo per due settimane? Allora le dico che in questo periodo lei sarà in ottima compagnia. Domenica sera, mi è parso di sentire il pubblico di qualche anno fa, quello sempre pronto a sostenere la squadra, in special modo nei momenti di difficoltà; quello che invita a buttare il cuore (e ridagli col cuore) oltre l’ostacolo; quello che tifa e torna allo stadio senza strane bandierine, talvolta utilizzate per risolvere contestazioni ultradecennali. P.S. A proposito di strane bandierine. Il più grande dirigente calcistico della storia, per l’undicesima volta su tredici, ci guardale terga da molto lontano. Solo in due occasioni è avvenuto il contrario, ma in una delle due c’erano state le gare col Genoa e con il Lecce, ritenute falsate nel risultato dagli Organi di Giustizia Sportiva.