Se la Roma è seconda, con la possibilità di mantenere fino alla fine questa posizione che porterà la qualificazione diretta alla Champions e almeno 30 milioni di euro nelle casse della società, buona parte del merito è di Daniele De Rossi. Non solo suo, naturalmente, ma domenica sera, nel momento più difficile della stagione, con il Napoli che nel pomeriggio aveva effettuato il sorpasso e la Juventus che si era portata avanti nel punteggio, è stato lui a tenere in piedi la baracca. Con un gol «buffo» all’amico Buffon (la definizione è sua), ma soprattutto con una prestazione da leader. Un De Rossi come quello che ha giocato contro la Juventus, facendo da guida anche a Paredes, che quando sta al suo fianco sembra sempre più maturo, si era visto poche volte negli ultimi tempi.
Il gol ai bianconeri, il terzo consecutivo dopo i rigori trasformati contro la Lazio e il Milan, ha rialzato la Roma in un momento in cui tutto poteva sgretolarsi sotto il peso di una stagione che finirà senza «tituli» ma, presumibilmente, con l’ennesimo record di punti alle spalle di una Juventus marziana. Un’altra partita, poi, De Rossi l’ha vinta dopo il novantesimo, quando ha trascinato i compagni a festeggiare sotto la Sud, tornata a cantare di gioia. Molti tra i giocatori giallorossi non avevano mai sentito quanto possa essere trascinante il tifo romanista. Daniele De Rossi invece quella spinta la conosce bene e per tanti anni ha contribuito ad alimentarla con le sue corse sotto la curva e la vena che si gonfia.
La gara con la Juventus, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha ribadito in maniera netta quanto sia importante dare continuità alla romanità nello spogliatoio: da Totti, che saluterà tutti dopo la festa del 28 con il Genoa, Daniele erediterà la fascia da capitano. Prima, però, dovrà rinnovare il contratto in scadenza il 30 giugno: l’accordo per un anno di contratto a 4 milioni netti più opzione per il secondo (con stipendio dimezzato) c’è già, ma va messo nero su bianco. «Dovremmo essere imbranati per non trovare l’accordo con Daniele», ha detto Monchi il giorno della sua presentazione. «Non è il momento di parlare del mio futuro – ha ribadito De Rossi dopo la gara con la Juventus – ma solo al match contro il Chievo». Per non lasciarsi sfuggire l’ultimo obiettivo stagionale.