«State tranquilli che il campionato lo vince la Juve, che se lo è meritato. E il merito è di Allegri, cui diciamo bravo». Lo sentenzia, dopo un lungo batticuore per un incredibile match da 8 gol col Chievo, Luciano Spalletti. E senza alcuna polemica, ma con serenità. È scarico l’allenatore della Roma, dopo aver vinto in rimonta al Bentegodi, realisticamente più contento di quel vantaggio che è riuscito a conservare sul Napoli, che di quel -1 dalla Juve. Distacco che serve solo a fare quattro chiacchiere per scherzare. Certo poi oggi lui e tutti i giocatori della Roma tiferanno, così quasi per divertimento, Crotone, ma tutti sanno che il secondo posto ora è meno a rischio e che la qualificazione diretta alla Champions League è qualcosa di molto più concreto. La partita vinta in casa del Chievo ha rischiato per buona parte del primo tempo di diventare una di quelle gare negativamente emblematiche della squadra di Spalletti quest’anno. Cioè, poteva trasformarsi nel classico psicodramma giallorosso già vissuto col Porto, col Lione, con la Lazio nel derby di Coppa Italia. Poteva diventare una partita maledetta perché i gol di Castro e Inglese non erano proprio previsti. Ma il Chievo di Rolando Maran – allenatore di cui forse si parla troppo poco e che ha fatto un bel campionato – si è radunato al Bentegodi per far festa anche esso col suo pubblico, subito dopo il ritorno in A dell’Hellas. E aveva dunque una gran voglia di giocare a pallone. Per cui per poco non combina il patatrac.
E se la Roma non si fosse svegliata con i gol dei due faraoni El Shaarawy e Salah sarebbero stati guai grossi. Spalletti è riuscito a riprendere la partita e alla fine, nel secondo tempo, anche a pilotarla abbastanza facilmente verso i tre punti che gli servivano come l’ossigeno. Ma ci sono stati momenti in cui l’allenatore che andava avanti e indietro sembrava chiedersi: «E ora che si fa?». Alla fine però la sferzata del Chievo ha costretto la Roma a tirar fuori ben cinque gol, che mai aveva segnato in questo campionato. El Shaarawy sembra un giocatore nuovo, ritrovato, sembra quello della prima stagione al Milan. E il terzetto con Salah e Dzeko è praticamente perfetto. Addirittura micidiale. Salah è arrivato a 15 gol in campionato, e in coppia con Dzeko (28) fanno addirittura 43 (57 in tutta la stagione). Numeri pesanti. La Roma dunque è giunta quasi alla fine del suo tunnel di gioie e turbamenti. Una piccola passerella per il quasi 41enne Totti, ormai agli ultimi momenti di calcio giocato. Tutto il pubblico lo ha applaudito. Mentre si scaldava ha incrociato il viso imberbe di Emanuel Vignato, veneto di Negrar, 16 anni, che avrebbe debuttato da lì a pochi istanti. «E tu chi sei?» gli ha detto a bruciapelo. «Oh, un bambino» si è poi rivolto a Nainggolan sorridendo. Il bambino ha 24 anni meno di lui e solo cinque più di suo figlio.