Una cena in piedi, per dire arrivederci. Una cinquantina di persone intorno a un buffet, i calciatori della Roma e le mogli, un piccolo pensiero per tutti: conto da 10mila euro e rompete le righe come cenerentola a mezzanotte in punto e senza il “nemico” Spalletti. Non sa ancora Francesco Totti se quello di ieri sera, dal salotto del ristorante La Pergola all’Hilton, sia stato un arrivederci ai compagni che ritroverà tra poche settimane da dirigente oppure un addio. Poche ore all’ultima partita, e il dubbio è diventato angoscia: cosa farò domani? “Non potrò più indossare la maglia della Roma”, scrive su facebook, tradendo fra le righe una subliminale accusa: avrei voluto continuare. Che carica la responsabilità dell’addio sulle spalle del presidente Pallotta. Responsabilità che l’Olimpico potrebbe tradurre in una contestazione al numero uno americano quando consegnerà a Francesco quel premio – un piatto, una targa o qualcosa del genere – certo ingeneroso, se messo sulla bilancia di una carriera da 307 gol con una maglia soltanto, a cui aggiungere emozioni impossibili da sintetizzare nei numeri.
Quando si saranno spenti i fuochi d’artificio dopo Roma-Genoa, Pallotta e Totti proveranno anche a parlarsi, per capire che ruolo ha in mente per lui la Roma: lunedì magari, insieme a quel Monchi che Totti stima e da cui è stimato, e che lo vorrebbe al proprio fianco per garantirsi un passepartout utile per qualunque porta, a Trigoria e non solo. Ma Francesco, di porta, non ne ha ancora chiusa nessuna. Nemmeno quelle su un futuro lontano da Roma: “Il mio amore per il calcio non passa: è una passione che non posso smettere di alimentare. Da lunedì sono pronto a ripartire. Sono pronto per una nuova sfida”. Quasi un modo per mettersi in vetrina. Di offerte ne ha ricevute, o almeno sondaggi, proposte. Al Miami di Nesta ha detto no: dopo l’intervista dell’ex laziale al Corriere dello Sport si sono sentiti, Totti lo ha ringraziato, ne ha incassato l’invito ma declinando. Tanti altri vorrebbero ospitare l’ultimo suo acuto, il primo lontano da Roma: alcuni marchi internazionali propongono di sponsorizzarne lautamente il trasferimento a Dubai. L’Etihad lo vorrebbe al New York Fc, con Pirlo: certo, quella maglia celeste…. Persino in Italia due squadre hanno fatto sapere di essere pronte (Bologna? Milan?). La moglie Ilary ha già dato la disponibilità a spostarsi. Ora deve decidere Totti, se far vincere la passione per il calcio. O quella per Roma.