Può fare chiarezza sul futuro?
“Devo incontrare prima il presidente. Si era detto che ci saremmo rivisti, lo faremo domani o dopodomani. Purtroppo lui non abita qui vicino e prima di questa partita non c’è stato neanche il tempo, è partito poco prima della partita. Oggi si voleva anche togliere meno spazio possibile a quello che si è celebrato. Domattina appuntamento a Trigoria”.
Tanta sofferenza “Siamo andati in difficoltà prendendo gol subito. Nella nostra magia c’è anche il complicarsi la vita. Dopo il pareggio siamo stati attratti dalla voglia di segnare nuovamente, ci siamo allungati ma potevamo fare due tre gol. Si è fatto fatica a giocare a campo aperto”.
“Il Genoa aveva grande entusiasmo, Juric è un allenatore di carattere che sa trasferire la sua tignosità. Noi ci siamo allungati un po’. Anche oggi non siamo stati fortunati visto che siamo stati costretti a una sostituzione (Emerson ndr). Non era facile aspettarsi una grande partita di Mario Rui. Dopo il secondo gol preso, meno male che è uscito fuori il pubblico e Totti. Non abbiam mai perso la testa e quello è un merito che va dato.
All’ultimo sosprattutto quando abbiamo mandato in avanti Fazio e ci siamo messi con la difesa a tre. Dzeko è stato fenomenale con un gol e un assist. L’assist per il gol di Perotti è una giocata clamorosa. Secondo me il secondo posto ce lo siamo meritato. Considerando tutto non abbiamo fatto malissimo. Siamo stati ripagati dallo sforzo. Oggi è stato merito di Francesco per aver richiamato il suo pubblico. In questo anno e mezzo dal mio ruolo qualche volta ho sbagliato nell’usarlo e poi andare a prendere lui come carico che possa stimolare una crescita in quegli altri giocatori, però poi sono ruoli e a volte va fatto.
Poi ci sono altri ingredienti tipo che lui è un bravissimo ragazzo e qualche volta questa esaltazione continua potrebbe diventare un carico anche per lui e non è stato perché riesce a non subire le pressioni e allora ho tentato di usare questi ingredienti per creare la crescita degli altri calciatori che la Roma ha e abbiamo portato a casa un risultato importante. Dal punto di vista mio ho ritenuto fare giusto così, l’intenzione era sempre dare qualcosa alla Roma, alla squadra affinché fosse sempre più forte. Bilancio e cose che non rifarebbe? Non mi ha mai portato dei grandi benefici andare a vedere quello che è successo e a recriminare.
Bisogna azzerare e affrontare le cose nuove. Difficilmente si possono usare le stesse situazioni perché da altre parti magari non ci sono. Si è lavorato in maniera seria, si son guadagnati punti su altre squadre. Abbiamo cercato di completare la rosa della squadra, abbiamo vinto tante partite, non abbiamo mai preso imbarcate, la squadra dal punto di vista nervoso, mentale si è comportata sempre in maniera corretta. Ho sempre visto la squadra molto seria, molto determinata a vincere le partite.
Poi ci fanno male quelle partite lì che non meritavamo poi da quello che era venuto fuori dal campo, il gioco che era venuto fuori. La seconda posizione è un grandissimo risultato soprattutto visto chi c’è arrivata davanti, la finalista della Champions. Analizzando il calendario ultimo del Napoli eravamo titubanti, l’anno scorso è successa la cosa inversa.
Nel caso dovesse andare via, per quali motivi? “Se lo dicessi… direi vado via. Finisce un ciclo perché non ho le basi? Io quando ho parlato, in quel momento lì, era assoluto momento esatto per ciò che stavamo passando e vivendo. Mi è sempre sembrato di essere coerente. Quello che ho detto va collocato e va mantenuto. Ho detto delle cose e son lì. Poi si farà chiarezza. Non posso rispondere sennò che senso ha. Prenderò un caffè col presidente, poi se ne riparla”.