Si chiama Thomas, è giallorosso fino al midollo e fa parte di quella moltitudine commossa che ieri ha salutato Francesco Totti all’Olimpico, alla sua ultima presenza con la maglia numero 10.
A poco più di 24 ore di distanza dal bacio della Fortuna, gli chiediamo com’è andata: “In realtà là in mezzo per quel pallone c’è stata una guerra”. L’euforia dell’eletto che tra gli 80mila è tornato a casa con il cimelio più prezioso è ancora vivida, ma -chiediamo- se avesse dovuto scegliere il pallone da portare a casa prima di ieri? Thomas non esita nemmeno un secondo: “Sicuramente quello del derby 5-1”. Di momenti da celebrare ce ne sono infiniti, e quel pallone li racchiude tutti. A proposito, dove si trova l’oggetto del desiderio di tutti i tifosi giallorossi (e non)? “E’ già stato riposto in banca, in una cassetta di sicurezza. Anche perché più di quanto l’abbiamo osannato e festeggiato ieri, tra amici, non si poteva fare”.
Un tesoro impagabile, senza prezzo, quello che Thomas ha da conservare. Che forse, gli ha reso meno amaro un addio che per tutti gli altri, resterà totalmente malinconico.