Un rinnovo al giorno, e la Roma del prossimo anno continua a prendere forma. In attesa dell’ufficializzazione del nuovo allenatore, che sarà Eusebio Di Francesco, e dopo l’annuncio del prolungamento di Kevin Strootman fino al 2022, ieri è stato il giorno di Daniele De Rossi. La società ha ufficializzato quello che ormai si era capito da tempo, cioè il rinnovo fino al 2019 (4 milioni netti a stagione compresi bonus facili da raggiungere), con una diretta sul canale Facebook in cui lo stesso centrocampista ha risposto alle domande dei tifosi. «L’accordo c’era da un po’ – le parole di De Rossi – ma domenica non ne ho voluto parlare per rispetto di un’altra storia che stava finendo, o che forse non finirà mai». Quella di Francesco Totti, naturalmente, da cui il centrocampista di Ostia ha ereditato la fascia da capitano, che però si era già conquistato sul campo da tempo. «La Roma è la nostra famiglia, ho fatto questo lavoro da sempre nello stesso posto e da sempre con le stesse tre o quattro persone, tra cui Francesco. Penso di essere un degno sostituto, non tecnicamente ma come sentimenti. Anche Strootman ha rinnovato, ed è una bella base da cui ripartire: lui è un olandese atipico, molto caldo e vicino al romanismo». Ha chiuso la stagione in crescendo, con quattro gol pesantissimi nelle ultime cinque giornate di campionato. «È stata una delle mie tre migliori stagioni ed il merito è anche di Spalletti – ancora De Rossi – Non è un caso che io abbia ricominciato a macinare da quando è tornato lui: giocare a certi livelli a 34 anni è più difficile. Spero che i tifosi dopo le lacrime di domenica ci stiano vicini, anche se l’addio di Totti fa male a tutti. Io ci ho pensato: dopo Francesco non potevo andarmene anche io, sarebbe stata una mazzata troppo grande».
Un altro big giallorosso che non vuole andare via è Radja Nainggolan, intervenuto a un’emittente radiofonica, malgrado le pressioni sempre più insistenti dei maggior club italiani (Inter con Spalletti in testa) ed europei. «Voglio rimanere a Roma, l’ho sempre detto. Da parte mia è semplice, l’ho dimostrato, lo scorso anno ho rifiutato il Chelsea, cos’altro devo rifiutare? Io non so niente di Spalletti all’Inter, cerco di leggere il meno possibile. Giocando a Roma da un po’ di tempo si capisce cosa significa indossare questa maglia, uno stadio così bello dovrebbe esserci sempre, quest’anno invece ci è mancato». Chiusura inevitabile sulla rivalità con la Juventus. «È stata una grande stagione, con il record di punti: la gente non capisce che stiamo dietro la Juventus, che è in finale di Champions. Quando ho segnato ai bianconeri il labiale era chiaro, loro mi insultano, nonostante la società mi abbia cercato più volte, quindi gli ho risposto. Lo scudetto il prossimo anno? Io volevo vincerlo già in questa stagione…».