Ore 14: va in scena in Giunta la nuova delibera di pubblico interesse sullo Stadio della Roma a Tor di Valle. L’esecutivo capitolino guidato da Virginia Raggi, dopo 11 mesi e 4 giorni di teatrini mediatici, guest star l’ex assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, scriverà una parola definitiva su questa lunghissima querelle. Secondo «radio Campidoglio», Luca Montuori – chiamato poche settimane fa alla guida dell’Urbanistica capitolina- ha passato tutto il lungo fine settimana della Festa della Repubblica a elaborare il nuovo testo. Che, sempre per gli spifferi di Palazzo Senatorio, sarà piuttosto diversa da quanto fino a oggi dichiarato anche in occasioni ufficiali, come l’ultima seduta congiunta delle Commissioni Urbanistica e Mobilità. La prima cosa che dovrebbe saltare, a questo punto davvero definitivamente, è il famoso ponte carrabile sul Tevere a Parco de’ Medici. Un’opera complessa (2 km di complanari sulla Roma-Fiumicino e il ponte per 95 milioni di euro) che, secondo quanto Montuori ha dichiarato in Commissione «apporta valore solo allo Stadio».
Forse nella delibera vi sarà un accenno ma poco altro. In Campidoglio si aspettano che la Roma mantenga comunque l’opera ma al di fuori di quelle su cui basare il pubblico interesse. Insomma, per dirla con le parole di un consigliere pentastellato: «se la Roma lo vuole quel ponte se lo paga». L’idea velata ma non troppo remota è che sarà la Prefettura, per ragioni di sicurezza, ad imporre ai giallorossi la realizzazione del ponte in modo da offrire una duplice via di accesso e deflusso dallo Stadio: la via del Mare/Ostiense rifatta e, appunto, la Roma-Fiumicino. Ancora in dubbio, invece, se la delibera verrà inviata ai Municipi per un voto (al volo) prima di quello finale dell’Aula Giulio Cesare, previsto prima del 15 giugno. Un dubbio che sarà sciolto nelle ultime ore dal Segretariato generale e dall’Avvocatura capitolina.