Come funziona l’asta sui diritti tv della Serie A 2018-2021
– Sabato 10 giugno alle 10 di mattina si giocherà una partita decisiva, per il calcio italiano: quella dell’assegnazione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2018-2021. Nei piani della Lega, la gara dovrebbe produrre un introito di almeno 1 miliardo (che dovrebbe diventare 1,4 con i diritti esteri e altri diritti “ancillari”).
Sul tavolo ci sono quattro pacchetti, tre (A, B, C) suddivisi per piattaforma e uno (D) per prodotto:
- Il pacchetto A, base d’asta di 200 milioni di euro, riguarda i diritti satellitari per le gare di Juve Milan Inter, Napoli, le 3 neo promosse e il club con utenza più bassa.
- Il pacchetto B, sempre con base d’asta di 200 milioni, riguarda le trasmissioni sul digitale terrestre delle gare delle stesse squadre del pacchetto A.
- Il pacchetto C è quello relativo ai diritti di trasmissione sul web, con due semipacchetti (C1 e C2), ciascuno con 4 delle squadre previste nei bandi A e B.
- Il pacchetto D, che è l’unico per prodotto e non per piattaforma, offre l’esclusiva delle altre dodici squadre (con Roma Lazio e Fiorentina): base d’asta 400 milioni.
Come funziona l’asta sui diritti tv della Serie A 2018-2021, l’esposto di Mediaset
Contro la formulazione del bando da parte della Lega di Serie A, assistita dall’advisor Infront, si è espressa nei giorni scorsi Mediaset. La tv del biscione ha presentato un esposto all’Antitrust ritenendo la composizione del pacchetto D contro i principi stabiliti nella Legge Melandri, che impone la “no single buyer rule” per evitare che un solo operatore tv abbia l’esclusiva totale sui diritti tv della Serie A.
Come funziona l’asta sui diritti tv della Serie A 2018-2021, Sky alla finestra
Ma la formulazione del bando, secondo quanto riporta oggi Repubblica in un’analisi di Marco Mensurati, avrebbe scontentato anche Sky. La piattaforma satellitare di Rupert Murdoch, sottolinea Repubblica, “per mantenere il livello di offerta attuale dovrebbe pagare circa 700milioni, duecento in più rispetto al triennio precedente”.
“In effetti”, si legge ancora sul quotidiano del gruppo Espresso, “considerando che allora la Lega, dalla vendita degli stessi diritti, aveva ricavato 800 milioni di euro e che adesso vuole fare un 1 miliardo, si può dire che la differenza sarebbe dunque tutta sulle spalle della tv di Murdoch”.
Come funziona l’asta sui diritti tv della Serie A 2018-2021, le mosse di Vivendi
Già oggi, secondo quanto riferito da La Stampa, l’Antitrust dovrebbe prendere in esame l’esposto di Mediaset. Secondo alcuni osservatori con tale ricorso Mediaset punterebbe anche a guadagnare tempo, per capire se esistono possibilità di stringere un nuovo accordo con Vivendi, che sta studiando di partecipare all’asta sul calcio e nel frattempo lancia segnali di pace in direzione di Cologno Monzese.
All’apparenza – sottolineano Marco Bellinazzo e Andrea Biondi sul Sole 24 Ore – la scadenza ravvicinata del termine per depositare le buste con le offerte renderebbe improbabile una partecipazione diretta di Vivendi. Tuttavia, qualora l’istanza di Mediaset venisse accolta dall’Antitrust, ci sarebbe più tempo per eventuali players intenzionati a partecipare alla gara.
L’uscita di Vivendi che attraverso il suo CEO e attuale presidente Telecom, Arnaud de Puyfontaine, non ha escluso un interesse per le aste sui diritti sportivi e quindi anche quelle attuali sul calcio sembrano essere un segnale tangibile.
Come funziona l’asta sui diritti tv della Serie A 2018-2021, gli altri player
Ma Vivendi-Telecom potrebbe non essere l’unico soggetto a guardare con interesse ai diritti della Serie A. Il pacchetto D – scrive ancora Repubblica – potrebbe essere anche un prodotto interessante per un nuovo soggetto che volesse affacciarsi sul mercato italiano, potrebbe essere il caso di Amazon Prime, di Perform o di Discovery.
Gli scenari sono tutti aperti in una contesa in cui l’elemento tempo sta giocando un ruolo non secondario, con la scelta della Lega Serie A e dell’advisor Infront di aprire il bando per l’acquisizione dei diritti tv per la Serie A in contemporanea con il bando della Uefa per la trasmissione dei match di Champions ed Europa League: 10 giugno per la Serie A, il 12 giugno per le competizioni europee.
Cosa può cambiare per gli spettatori dalla stragione 2018-2019
Nella sua analisi Repubblica ha dipinto alcuni scenari relativi a quello che potrebbe cambiare per i telespettatori, in seguito all’esito del bando, a partire dalla stagione 2018-2019. Ve li proponiamo integralmente.
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