In pochi mesi Stephan El Shaarawy si è ripreso la Roma e la Nazionale. Nella mezz’ora finale di Italia-Uruguay, il Faraone è riuscito mostrare a tutte le sue qualità. Si è dovuto ricredere anche il c.t. Ventura, che non lo aveva mai preso seriamente in considerazione nonostante 18 mesi ad alti livelli in maglia giallorossa. «Venivo da un buon periodo con la Roma – le parole di El Shaarawy al termine del match -, sono contento della vittoria e della prestazione personale. Il mio è obiettivo è essere titolare con entrambe le maglie. Per un giocatore la fiducia è fondamentale, in particolare per me: nel finale della stagione ne ho avuto un po’ di più e le cose sono andate meglio».
Una critica a Luciano Spalletti? La cosa certa è che il suo rendimento è migliorato quando ha giocato con più continuità: El Shaarawy è rimasto in campo per 90 minuti solamente in 8 delle 44 gare in cui è stato chiamato in causa; nelle altre è sempre stato sostituito o è subentrato. Alla fine, comprese le coppe, è riuscito ad andare in doppia cifra sia come gol – 12 con 4 pesantissimi tra Milan, Juventus e Chievo nelle ultime giornate – sia come numero di assist (10). Il suo contributo per il raggiungimento del secondo posto è stato evidente e proprio per questo il prossimo anno, a meno di offerte clamorose, si ripartirà da lui. La sua capacità di fare la fase difensiva senza perdere lucidità sotto porta è proprio quello che chiede Di Francesco ai suoi esterni.
Al contrario, sembra destinato ad andare via Mohamed Salah: la trattativa con il Liverpool, che ha da giorni un accordo con il calciatore egiziano, sta vivendo una fase di stallo, dopo che la società giallorossa ha rifiutato la prima offerta dei Reds (circa 33 milioni di euro). La richiesta è di 45. Se ne riparlerà, ma per forza entro il 30 giugno.