Scade il termine per l’iter del vincolo sulla tribuna dell’ippodromo di Tor di Valle: entro il 13 giugno la Commissione regionale sul patrimonio culturale stabilirà se la procedura avviata dalla ex Soprintendente Margherita Eichberg (sostituita da Francesco Prosperetti), porterà al vincolo come chiesto anche ieri da Italia Nostra oppure sfumerà insieme al rischio di un ricorso al Tar da parte dei proponenti dello Stadio della Roma. Già oggi Prosperetti – che ha l’ultima parola – può sciogliere la riserva ma le indicazioni sembrano portare verso la decadenza. Sul vincolo pende infatti un conflitto di pareri: da una parte quello della Regione che nel 2014, a firma dell’allora direttore dei Beni culturali del Lazio Federica Galloni, concesse il nulla osta a costruire in area ippodromo; dall’altra, il procedimento Eichberg che esprime «motivato dissenso» alla demolizione dell’impianto firmato Julio Lafuente dopo aver assorbito il parere del dg del Mibact per l’Arte contemporanea, ovvero la suddetta Galloni. Un corto circuito ideale per un ricorso al Tar.
Oggi anche un altro importante check-point sull’affaire stadio: la delibera di pubblico interesse («Meno patrimonializzazione per il pubblico, più profitti per il privato e potenziali debiti per la collettività», Giovanni Caudo nella lettera inviata a Marcello De Vito) sarà votata due volte, nel Municipio IX e nella Commissione urbanistica-trasporti. Prove generali di tenuta politica in Aula per il M5S.