Più che il progetto di uno stadio di calcio sembra un campo minato. Il Campidoglio manda avanti il progetto di Tor di Valle mentre l’opposizione attacca: «un regalo ai privati». Ieri, per l’ennesima volta, è scoppiata la bagarre in consiglio comunale sulla discussione del progetto di Tor di valle. La delibera arriverà a breve in aula consiliare ma ad accendere la miccia è stato il voto in commissione sport: il voto compatto del M5S ha dato il via libera mentre le opposizioni si sono divise tra astenuti e contrari. Mentre il Pd, in conferenza, evidenziava come avendo ridotto le cubature del progetto verranno inevitabilmente meno anche le opere di pubblica utilità. «Ad oggi purtroppo – ha denunciato la capogruppo del Pd, Michela Di Biase – stanno venendo meno le condizioni per avere un bel progetto, non tutti i municipi sono stati interpellati e c’è una forzatura sui tempi. Presenteremo emendamenti, in primis sulle opere pubbliche e daremo battaglia».
E la battaglia è già aperta, da mesi ormai. A far le pulci al progetto di Tor di Valle, anche Giovanni Caudo, l’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, in una lettera indirizzata al presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, in cui esamina il progetto e lo attacca su più fronti: «la riduzione reale della cubatura sull’intero intervento è del 40% (Sul, da 354.000 mq a 212.000 mq) mentre la riduzione delle opere di interesse generale è del 60% (da 195 milioni di euro a 80,6 milioni di euro). Disparità che si traduce in un maggior profitto per il proponente (a seguito della minore incidenza del costo degli oneri per opere pubbliche per metro quadro di Sul) che si può stimare nell’ordine di oltre trenta milioni di euro». Un affare insomma, secondo i calcoli di Caudo, per il privato che andrà a costruire. Secca la replica dai pentastellati: «Il Pd ha gettato la maschera – ha sottolineato il capogruppo Paolo Ferrara – è evidente infatti che non vogliono lo Stadio. Da quando stiamo amministrando questa opposizione invece di essere costruttiva fa solo ostruzionismo». Ma dello stesso avviso sono anche gli esponenti di Fratelli d’Italia: «l’azzeramento di molte infrastrutture a servizio della collettività penalizza il progetto». Mentre Stefano Fassina di Sinistra x Roma chiede che «La Giunta Raggi si fermi».