Tutto da rifare. L’asta per i diritti televisivi della Serie A relativi alle stagioni 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021 è stata rinviata, non è stato assegnato alcun pacchetto. Il commissario straordinario Tavecchio ha preso atto della mancata offerta di Mediaset che – dopo aver visto respinto il proprio ricorso dall’Antitrust – ha deciso di non presentare offerte così come Telecom. «In coerenza con l’esposto presentato all’Autorità Garante della Concorrenza al fine di ottenere una nuova formulazione del bando per l’assegnazione di diritti tv Serie A 2018 -2021 – si legge nella nota di Mediaset – il consiglio di amministrazione ha deciso di non presentare alcuna offerta all’asta che si è conclusa in data odierna. Ribadiamo che la formulazione dell’invito a presentare offerte è totalmente inaccettabile in quanto abbatte ogni reale concorrenza e penalizza gran parte dei tifosi italiani costretti ad aderire a un’unica offerta commerciale». Sky ha presentato due offerte, una per il satellite (230 milioni a fronte di una richiesta di base da 200 ml) e una per le esclusive (proposta da 210 milioni a fronte da una richiesta base di 400): una combinazione per arrivare a trasmettere tutte e 380 partite del campionato. Perform Group è stata l’unica a presentare offerte per i diritti inter net (invenduti nel triennio precedente), ma ben al di sotto della base minima fissata a 100 milioni.
Ieri mattina, all’apertura delle buste, le offerte presentate erano soltanto quattro, e alla fine – sfruttando una clausola che riservava alla Lega il diritto di non assegnare i pacchetti nel momento in cui anche solo uno dei cinque in vendita non avesse raggiunto la base d’asta, si è deciso di non cedere i diritti relativi al campionato di calcio di A. La Lega calcio non vuol retrocedere neanche di un metro: pretende almeno un miliardo di euro. «Ritenendo che le offerte non rappresentino il valore reale del calcio italiano, con voto unanime l’assemblea della Lega serie A ha deciso di non assegnare i diritti tv a nessuno dei concorrenti». Tutto rinviato a dopo l’estate, il commissario Carlo Tavecchio sottolinea che ci sarà tempo fino a novembre, dicembre quando arriverà un nuovo bando in cui il valore di partenza sarà lo stesso indicato per quello precedente, ovvero un miliardo di euro. «La situazione, a un certo punto, arriverà a maturazione e avremo una situazione chiara e al colosso Sky si contrapporrà il colosso Vivendi, Telecom, Mediaset – spiega l’ad di Infront, Luigi De Siervo – non sono preoccupato che avremo un soggetto equivalente. C’è stato un tentativo di Vivendi di risolvere sullo slancio questa complessità. Non è avvenuto, ma avverrà necessariamente». Ma ieri, all’appello mancavano proprio le offerte di Telecom, Vivendi e Mediaset.