Primo «sì» tra le polemiche al progetto bis di Tor di Valle. Il IX Municipio vota con l’opposizione espulsa e diverse crepe nella maggioranza pentastellata. Nel parlamentino dell’Eur è dovuta intervenire la polizia, ieri, durante l’infuocata discussione sul nuovo stadio. Nel M5S, come previsto, si sono registrate defezioni: quattro consiglieri non hanno dato l’ok alla «pubblica utilità» dell’operazione calcistico immobiliare (tre hanno disertato la seduta, uno si è astenuto); gli altri 12 grillini hanno votato un parere favorevole, ma con una lista di 11 prescrizioni. Ergo, richieste di modifica, su cui dovrà esprimersi il Campidoglio, dove oggi pomeriggio, dalle 17 in poi, inizia la maratona d’Aula.
VIABILITÀ A RISCHIO – Il IX Municipio, guidato da Dario D’Innocenti, ha chiesto diversi interventi sulla viabilità, che rischia di ingolfarsi con la realizzazione dell’impianto sportivo e soprattutto dell’«Ecomostro» di alberghi, uffici e negozi. Ecco perché il distretto dell’Eur chiede «il rifacimento dei punti di accesso alla via del Mare-Ostiense», con lavori in «via del Fosso del Torrino, via di Decima, via Monte del Finocchio, via del Cappellaccio e via Frugoni». Per tenere unita la maggioranza locale sono dovuti intervenire due big del Campidoglio pentastellato, il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, e il capogruppo M5S, Paolo Ferrara. Nelle sette ore di discussione straordinaria – con il Consiglio municipale riconvocato d’urgenza di domenica – i consiglieri del Pd sono stati espulsi, mentre quelli di Forza Italia hanno abbandonato l’aula. «Quanto accaduto oggi in IX municipio conferma i forti dubbi di interesse privato in atti pubblici – attacca il consigliere comunale dem, Giulio Pelonzi – C’è stata una forzatura del regolamento, sono stati spesi 15mila euro di straordinario pur di votare di domenica, attraverso una dichiarazione di urgenza palesemente infondata, violando ogni norma e dopo aver espulso tutta l’opposizione dall’aula. Invierò tutto all’Avvocatura comunale, il voto è irregolare». Oggi la palla passa al Campidoglio. Alle 16 si riunisce il gruppo M5S, senza la dissidente sospesa, Cristina Grancio. Diversi (ex?) colleghi, a microfoni spenti, si interrogano sulla «tempestività» della sospensione. «Non era il momento giusto – ragiona un importante esponente della maggioranza – la decisione è arrivata dall’alto, ora la Grancio avrà tutta l’attenzione su di se». E infatti la consigliera in queste ore sta valutando se intervenire in Aula Giulio Cesare per spiegare la sua posizione «non contro lo stadio, ma con diversi dubbi su questa operazione, che contiene tanti errori».