Via libera al nuovo stadio della Roma. Dopo una maratona d’Aula di tre giorni, polemiche delle opposizioni e spaccature all’interno della maggioranza che hanno portato alla sospensione di una consigliera e all’assenza dai lavori di altre due, l’Assemblea capitolina ha approvato la delibera che conferma la dichiarazione di pubblico interesse al progetto dello stadio di Tor di Valle, così come rivisto dall’accordo stretto a febbraio scorso tra la giunta di Virginia Raggi, il club giallorosso e la società Eurnova di Luca Parnasi. Il provvedimento è passato con 28 voti favorevoli: quelli degli M5S presenti (salvo quindi le consigliere Montella, Guerini e Grancio) e Forza Italia. Alessandro Onorato della Lista Marchini si è astenuto. Il resto delle opposizioni, da Pd a Fdi-An, hanno votato contro.
Al voto finale, salutato da una lunga ovazione da parte dei consiglieri pentastellati, ha partecipato anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi. «Oggi è un giorno importante per la nostra città – ha commentato la prima cittadina – Hanno vinto i cittadini. Abbiamo mantenuto il nostro impegno: un impianto sportivo che rispetta la legge e che porterà opere e infrastrutture che miglioreranno un quadrante della città. Abbiamo rivoluzionato il vecchio progetto dello stadio migliorandolo nell’interesse dei romani. Abbiamo evitato la colata di cemento, dimezzando le cubature del Business Park, e garantendo le opere pubbliche necessarie, il potenziamento della ferrovia Roma-Lido, l’unificazione di via Ostiense e via del Mare dal Gra al nodo Marconi, la messa in sicurezza del Fosso di Vallerano e due ponti ciclopedonali». «Grazie a Virginia Raggi e Roma. Lo Stadio della Roma darà una nuova casa ai nostri tifosi e porterà grandi benefici alla città». Così il presidente della Roma, James Pallotta, su Twitter. La delibera accompagna il nuovo progetto voluto dalla giunta Raggi che prevede il taglio delle cubatura del 50% ma anche la diminuzione per 125 milioni di euro di opere pubbliche a servizio dell’opera. Adesso la palla passa alla Regione per la conferenza dei servizi.