Non ha potuto giocare gli Europei per infortunio, crede di rientrare nella lista dei convocati per il Mondiale?
“Ho una buona possibilità di rientrarci se mostrerò le mie qualità anche nella prossima stagione. Ma mi rendo anche conto che non devo rilassarmi per quanto fatto negli ultimi anni, ma che devo lavorare sempre e con continuità”.
Rinuncia a una parte delle vacanze per giocare la Confederations Cup, ne vale la pena? “Certo, per me è un sogno che avevo da quando ero bambino giocare nella Nazionale. Ora ho questa possibilità, anche se non è un Europeo o un Mondiale, ma rimane sempre la mia nazionale. La mia seconda nazionalità è la Serra Leone, so dei problemi che hanno lì perciò non posso lamentarmi se dovrò fare una o due settimane di vacanze in meno”.
La scorsa stagione è stato uno dei migliori difensori della Serie A, è pronto per il passo successivo? “Quale sarebbe il passo successivo? Il mio obiettivo è di migliorarmi ogni anno. Ma questo si basa sul mio lavoro personale, non sul club se allude a questo”.
L’Inter sarebbe la squadra giusta per migliorare? “Ho letto di queste voci. Curiosamente anche il mio compagno di squadra Manolas è spesso accostato all’Inter. Se dovessimo credere a quello che dicono i giornali, sarei dovuto andare via già la scorsa stagione. Invece sono ancora qui. Proprio per queste voci ho delegato mio fratello di occuparsi di queste cose, così posso concentrarmi esclusivamente sulla Confederations Cup, indipendentemente dal fatto che ci siano o meno richieste”.
L’Inter ha preso Spalletti, che parla molto bene di lei… “Per quanto ne so Spalletti è diventato il tecnico dell’Inter solamente da pochi giorni. Secondo i media italiani invece Spalletti avrebbe già indicato di prendere diversi giocatori. Fondamentalmente di lui posso dire cose solo positive, abbiamo avuto fin dall’inizio un buon rapporto e lui mi ha dato molta fiducia anche dopo la rottura del crociato”.
I bambini sognano di giocare in grandi club, lei quale sognava? “Una volta il Borussia Dortmund perché ci giocava mio fratello Sahr”.
Roma? “Per me Roma è una città speciale, il mio primo grande passo all’estero da giovane. Quasi sempre bel tempo, cibo delizioso e una città tutta da visitare, anche se essendo un giocatore è difficile girare per le vie del centro”.
Francesco Totti è un esempio di bandiera. Cosa ne pensa? “Basta guardare il giro d’onore che ha fatto al termine dell’ultima partita contro il Genoa. Tutto lo stadio piangeva, o almeno aveva gli occhi lucidi. Totti è una leggenda con una carriera incredibile, prima lo conoscevo solamente con la Playstation, poi all’improvviso me lo sono trovato vicino. Mi ci sono dovuto abituare (ride, ndr)”.
La scorsa stagione avete avuto un discreto successo, ma non siete riusciti a fare il ‘grande colpo’. In campionato quattro punti dietro la Juve e fuori dalle coppe, come è successo?
“Non lo possiamo sapere cosa è successo, abbiamo giocato bene per gran parte della stagione. Ma nelle Coppe una sola brutta partita ti elimina. Così è stato purtroppo nelle semifinali d’andata. In campionato, soprattutto in trasferta, abbiamo perso punti contro squadre più piccole”.