Francesco Totti ha deciso, comincerà la sua avventura da dirigente. Con calma con la difficoltà di smaltire il trauma dell’addio al calcio. Il Capitano ha avuto bisogno di un periodo di relax per scaricare le tensioni. Oggi parte per una vacanza a Mikonos con la famiglia. Resterà in Grecia una settimana, all’inizio di quella successiva (non la prossima) tornerà a Trigoria per parlare con Monchi e definire i compiti del nuovo ruolo di dirigente. Ma l’arrivo di Eusebio Di Francesco e le sue parole nel giorno dell’insediamento gli hanno tolto gli ultimi dubbi. Con il nuovo allenatore, che è stato suo compagno per quattro anni e con il quale è rimasto amico, si è sentito in questi giorni. Le sue parole gli hanno fatto piacere, così come ha sempre apprezzato la lealtà di Monchi nei suoi confronti. Il direttore sportivo è partito ieri per la Spagna. Trascorrerà il week end a Siviglia con la famiglia, tornerà all’inizio della prossima settimana. Con Totti l’incontro ci sarà alla fine di giugno, quasi in prossimità del ritiro a Pinzolo, dove Francesco potrebbe cominciare la sua nuova avventura dirigenziale. Eusebio aveva rivelato ad amici comuni, prima ancora di essere sicuro di approdare sulla panchina giallorossa: «Se vengo io Francesco resta».
INCONTRO – Si sono parlati e si sono ritrovati subito in sintonia, come quando erano compagni in campo. Adesso Totti aspetta di rivedere Monchi, per stabilire il ruolo all’interno dell’area tecnica. Ma sarà a contatto con la squadra, dove ritroverà un altro amico, Morgan De Sanctis, che torna con la qualifica di club manager e con il quale aveva legato in Nazionale e nella breve permanenza del portiere alla Roma. Francesco ha fugato ogni dubbio, l’ipotesi di continuare a giocare è diventata sempre più remota con il passare dei giorni. Questo è anche il parere del suo procuratore storico Franco Zavaglia, che lo ha seguito da quando ha esordito in serie A al 2001. «Francesco si sta godendo le vacanze, ma penso che non vestirà un’altra maglia di una qualsiasi squadra: per lui vedo un ruolo dirigenziale alla Roma».
RUOLO – Totti subito dopo l’addio al calcio del 28 maggio ha voluto restare lontano dalla luce dei riflettori. Brevi vacanze in famiglia, interminabili partite a paddle (perché adesso ha l’obbligo di restare in forma…) e ha declinato tanti inviti mediatici, partecipazioni televisive, comparsate. Adesso si sta concentrando su quella che sarà la sua nuova vita. Un ruolo da dirigente, la voglia di dare una mano a un vecchio amico come Eusebio. Il tempo di rispondere alle tante provocazioni di Spalletti non mancherà, ma quello oggi per lui è un discorso chiuso. Non ne vuole più sentire parlare. Dal 28 maggio ha staccato la spina, la voglia di continuare a giocare lo ha accompagnato solo per qualche giorno. Avrebbe voluto un finale più dignitoso, ma alla ne è andata così. Adesso c’è un’altra strada da percorrere. Che magari potrà regalargli nuove soddisfazioni. Darà il suo parere tecnico, si confronterà con l’allenatore, l’esperienza di Totti può essere preziosa vicina al rettangolo di gioco.