Quarantacinque giorni per sapere che ne sarà del (nuovo) progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle. La Regione Lazio, ieri, ha inviato a tutte le Amministrazioni, che già sedevano al tavolo della Conferenza di Servizi decisoria sul progetto «versione Marino»: un messaggio di posta elettronica certificata, con allegati la nuova delibera di pubblico interesse approvata in Consiglio comunale lo scorso 15 giugno e l’adeguamento del progetto alla delibera stessa. Ora, quindi, si riparte con il cronometro che ha accompagnato lo scadenzario dell’iter dallo scorso settembre ad oggi.
Entro il 6 agosto lo Stato – il che significa Ministeri vari, Soprintendenza, Prefettura, Vigili del Fuoco e Questura – la Città Metropolitana, e gli stessi Comune e Regione Lazio – ciascuno con svariati Enti collegati e dipartimenti interessati, da Atac ad Acea, da Cotral ad Ama – dovranno esaminare le carte e decidere se la nuova documentazione è sufficiente a superare i motivi di diniego espressi in Conferenza di servizi. Il Campidoglio, inoltre, dovrà anche rispondere in modo esplicito circa la rispondenza del nuovo progetto ai paletti sul pubblico interesse espressi dalla nuova Delibera. La vera partita si giocherà sull’ultima domanda che la Regione rivolge a tutti gli Enti: le modifiche sulle opere pubbliche sono coerenti con tutto il progetto?
Una domanda fondamentale visto che, per accelerare i tempi ed evitare di ricominciare tutto l’iter dall’inizio, è stata saltata la Conferenza di Servizi preliminare che avrebbe avuto proprio lo scopo di base di verificare la congruità delle opere pubbliche e la sostenibilità economica del progetto. Il 6 agosto, quindi, il quadro dovrebbe essere più chiaro. La scelta è fra mantenere il diniego al progetto ritenendo insufficientile modifiche; approvarlo senza ulteriori esami ( con la necessità di attendere la Valutazione di impatto ambientale per l’ok definitivo) oppure rinviare la decisione a una nuova Conferenza di Servizi.