Esattamente alla scadenza dei 180 giorni previsti dalla Legge 147/2013, gli uffici tecnici del Comune di Roma hanno trasmesso ieri alla Regione Lazio i documenti e le integrazioni relative al progetto del nuovo stadio della Roma. Il passaggio, che doveva essere solamente tecnico e consentire l’inizio della Conferenza dei Servizi da parte della Regione, è diventato invece oggetto, come tutto il progetto fin dagli inizi, di una discussione politica. Secondo la Regione nella nota di presentazione manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale, con la quale si dichiara la pubblica utilità dell’opera, e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti ed elaborati. Mancanze che potrebbero portare a una nuova richiesta ufficiale di documentazione, prima di dare il via alla Conferenza di Servizi da parte dei tecnici della Regione, che hanno cinque giorni di tempo per esaminare tutto e richiedere integrazioni. Fuori dai comunicati, in pratica, la Regione chiede al Comune di ribadire nero su bianco la pubblica utilità dell’opera che, è bene ricordarlo, sarà finanziata interamente dai privati e servirà a riqualificare un intero quadrante della città, quello di Tor di Valle. Un investimento da 1.7 miliardi di euro, di cui circa il 30% (440 milioni) tornerà al Comune sotto forma di opere pubbliche.
Secondo il Campidoglio, invece, tutte le criticità del progetto – mobilità di accesso e uscita all’impianto, potenziamento della metro B, sottostima dei flussi veicolari e dei parcheggi – dovranno essere affrontati in Conferenza dei Servizi e non c ’è bi sogno di nessuna integrazione perché il riconoscimento della pubblica utilità è implicito nella trasmissione della documentazione. È come se la giunta Raggi non volesse associare il suo nome alla pubblica utilità. Un problema? Evidentemente sì, perché la Regione vincola l’apertura della Conferenza dei servizi proprio al documento mancante. «Roma Capitale – si legge in una nota – ha trasmesso il progetto dello stadio dell’A.S.Roma, presentato dalla società Eurnova, alla Regione Lazio. Ogni parere nel merito verrà espresso in sede di Conferenza dei servizi, che sarà occasione di confronto limpido e trasparente. La volontà, da parte dell’amministrazione capitolina, è realizzare lo stadio nel pieno rispetto delle regole». «Siamo contenti – ha detto il presidente romanista Pallotta, in una nota congiunta con Eurnova – per l’avanzamento della procedura, un ulteriore passo verso la realizzazione di una delle opere più importanti in Italia. Siamo convinti che il progetto possa contribuire allo sviluppo e al rilancio della Capitale».