Cinquanta giorni dopo le lacrime, sue e nostre; anzi, di tutti, per l’addio al calcio, Francesco Totti, il Capitano (un Capitano è per sempre), ha sciolto pubblicamente le riserve legate al suo futuro. Era chiaro, dopo l’incontro della scorsa settimana con il presidente James Pallotta, che sarebbe rimasto alla Roma (contratto di sei anni da dirigente: firma nei prossimi giorni) ma ieri Francesco l’ha ufficializzato attraverso Roma Tv. Sarà dirigente a tutto campo («Sul mio biglietto da visita ci sarà scritto: Francesco AS Roma»), senza un’etichetta (per ora) definita. Lui conta di diventare, con il tempo, il Direttore Tecnico del club, ma non va di fretta. Al rientro dagli States della squadra del suo amico Eusebio Di Francesco comincerà a “lavorare”. «Si riparte dall’inizio per una nuova fase, una nuova avventura. Ho preso tempo per pensarci, per riflettere e altro tempo mi servirà per entrare in società, passo dopo passo. Con tranquillità, con serenità per capire il ruolo che più mi si addice. Cercherò di mettermi a disposizione a 360 gradi, dal settore giovanile fino al presidente. Ma non so se ci vorranno sei mesi, un anno, due anni per affermarmi nel ruolo che preferisco realmente». E ancora. «Adesso si fa sul serio? Io ho sempre fatto sul serio, sinceramente. Fare il calciatore era il mio lavoro, ora ci avviciniamo a una cosa diversa ma con la stessa testa e lo stesso spirito. Forse ancor di più, perché avendo tanta esperienza calcistica ho più possibilità di dare una grande mano. Comincia un’altra parte della mia vita sperando di fare quello che ho fatto sul campo».
I SASSOLINI DI JIM – E il futuro, Francesco. «Lo immagino roseo, bello: sceglierò un ruolo perfetto, affinché possa riuscire a far diventare la Roma una grande squadra e una grande società. Quando cambi tipo di lavoro entri sempre in punta di piedi per conoscere meglio l’ambiente con il quale ti confronterai, ma io ho la fortuna di conoscere già bene l’ambiente Roma e la città. I dubbi sono solo legati al fatto di capire bene cosa voglio fare da grande. In questo momento so che non voglio avere un ruolo. Voglio essere tutto e niente, voglio essere un personaggio importante per Roma e per la Roma e vorrei capire quello che mi piacerebbe fare. Ci sono ex calciatori che già quando giocavano pensavano cosa potesse riservargli il futuro. Io fino al 28 maggio ho pensato solamente al calcio, a divertirmi e a dare un forte contributo alla squadra. Ora cambio pagina, cambio registro e penserò a questo nuovo lavoro che mi entusiasma e che mi porterà cose nuove e belle. Avrò la possibilità di lavorare con il direttore sportivo Monchi, con il presidente Pallotta, con Baldissoni, con Di Francesco, con tutti. Ho già parlato con Monchi: è stata una bella chiacchierata, e ora avremo tempo per conoscerci meglio. E ho parlato anche con Pallotta, soprattutto dei piccoli passaggi che non erano ben chiari per quello che era successo anni fa (le parole non al miele del bostoniano sul conto di Totti prima del rinnovo dell’ultimo contratto, ndr). Però ci siamo chiariti, abbiamo parlato tranquillamente e adesso cercheremo di portare più in alto possibile questa squadra. Di Francesco? Ci ho parlato: con lui ho un grandissimo rapporto. Lo vedevo anche quando non era l’allenatore della Roma. È una grande persona, un grandissimo uomo e sarà sicuramente uno dei valori aggiunti della Roma».