«Chiamatemi Francesco». Come il film sul Papa, il papa laico di Roma pronuncia le prime parole da dirigente. Non c’è ancora l’abito, del monaco neppure a parlarne perché «ci vorranno sei mesi, un anno, due anni, non so quanto per capire realmente il ruolo in cui affermarmi». Firma di Francesco Totti il dirigente. Il foglio di cui sopra proprio bianco non è. Se è vero che l’intervista a Roma tv arriva nel giorno in cui Totti ha di fatto mosso i primi passi nel suo nuovo ruolo. A Trigoria ha accolto il neo acquisto Cengiz Under, al «Bernardini» ad allenarsi in attesa del visto per imbarcarsi negli Stati Uniti. Ma al netto delle foto di rito con i volti nuovi – in fondo quello lo ha sempre fatto, no? –, Totti è stato a lungo a colloquio con Morgan De Sanctis, ex compagno di squadra, futuro compagno di… avventura nel ruolo dirigenziale. Lavoreranno a stretto contatto, il feeling tra i due è consolidato: l’ex portiere sarà il club manager, ruolo di raccordo tra squadra e società. Dentro quel mondo di mezzo c’è spazio anche per Totti, nell’attesa che il tempo lo aiuti a schiarirsi le idee.
CHIARIMENTI – La Roma gli ha carta bianca e lui ha ricambiato con la massima disponibilità suggeritagli da James Pallotta. Il colloquio tra i due della scorsa settimana è andato oltre le aspettative dello stesso Francesco. Le parole sono lì a confermarlo: «Con il presidente c’erano dei passaggi che non erano ben chiari, per quanto successo anni fa». Il riferimento è (anche) al famoso intervento di tempo fa alla Sloan Conference. «Ma ora ci siamo chiariti, abbiamo parlato tranquillamente e adesso cercheremo insieme di portare più in alto possibile la Roma». La prima senza di lui dal 1993: «Il 28 maggio 2017 per me resterà sempre un giorno storico, avrei voluto non finisse mai. Lì è terminata la prima parte della vita con la Roma, ora ne inizia un’altra altrettanto importante, sperando di riuscire a fare le stesse cose che facevo in campo. È una nuova avventura, con la mia esperienza credo di poter dare una mano». Il come è tutto da capire, s’è detto: «Per la Roma sarò tutto e niente, non voglio avere un ruolo preciso. Ho riflettuto, mi serviva tempo per entrare in questa società passo dopo passo, per capire cosa fare da grande. Mi metto a disposizione a 360 gradi. Il futuro me lo immagino roseo, voglio far diventare la Roma una grande squadra e una grande società».
AD AGOSTO – Lo farà soprattutto ad agosto, al rientro degli ex compagni dalla tournée in Usa. Per ora sole, mare, Sabaudia e magari qualche altra piccola puntatina a Trigoria. «Questo nuovo lavoro mi entusiasma, mi porterà cose nuove e belle. Sarò a contatto con Monchi, Baldissoni e Di Francesco». Totti li cita tutti, attento con le parole anche qui come dev’essere un dirigente. «Con Monchi ho avuto una bella chiacchierata, avremo tempo di conoscerci meglio. Di Francesco? Con lui ho un grandissimo rapporto. Lo vedevo anche quando non era l’allenatore della Roma, sarà un valore aggiunto». Valore aggiunto che si è dimostrato anche lui su…facebook: la pagina ufficiale della Roma, che vanta 9 milioni di like, ha generato oltre 73 milioni di visualizzazioni dei video del suo addio al calcio. Una specie di moltiplicatore delle emozioni, ecco cos’è Totti. È anche per questo che la storia d’amore non poteva interrompersi. «Sul mio biglietto da visita ci sarà scritto: Francesco, As Roma». Il cognome è ancora roba troppo formale. Forse lo sarà sempre.