L’abbraccio a Kolarov, che lui conosce meglio di tutti per averci giocato insieme nel City. Ma pure l’abbraccio a Defrel: concorrente per un posto in attacco sì, compagno con cui condividere gioie e dolori. Perché è vero che Edin Dzeko è uno che vuole giocare sempre, ma è vero pure che le 51 partite dello scorso anno difficilmente possono essere replicate per due stagioni di fila. Lo sa DiFra, lo sa lui, che pure, dall’alto di un percorso, il suo secondo romanista, con 39 reti, parte davanti a tutti e ci tiene a ribadirlo: «L’obiettivo è migliorare sempre e fare ancora più gol».
COPPIA – L’obiettivo, però, è anche convivere con Defrel, dopo Iturbe (bonus inclusi), l’attaccante per cui la Roma ha speso di più nell’era americana. «Ovviamente - dice Dzeko a Roma Radio - deciderà l’allenatore, ma penso che potremo giocare insieme. È bello avere una punta in più, lui mi piace, potrà darci una mano». L’ex Sassuolo, lo ha detto chiaro e tondo,si sente una prima punta, ma può giocare anche esterno o partire un po’ più dietro, Edin è un attaccante di manovra, volendo il modo per poter convivere c’è: «Anche perché questa Serie A sarà più bella rispetto al passato, ma anche più difficile».
VECCHIO E NUOVO – Alla vigilia della terza stagione da romanista, e alla vigilia della seconda paternità (tra un mese nascerà il suo secondo figlio, il primo maschio, e come la sorellina Una vedrà la luce a Roma), Dzeko ha pensato a mettere radici: la nuova casa acquistata a Casal Palocco, un atteggiamento molto più coinvolto nel gruppo (ieri è stato protagonista a Boston di foto e video con i bimbi) e anche una serenità che un anno fa di questi tempi era un miraggio. «Essere troppo sereni non va bene – racconta - perché si pensa che le cose siano facili. Ma adesso i compagni mi conoscono e sanno quello che posso dare e questo rende tutto più semplice».
NO A CINA E EMIRATI – Semplice è stato anche dire no alle ricche offerte che, fino a qualche settimana fa, gli sono arrivate da Cina ed Emirati. A 31 anni Dzeko non vuole andare in campionati esotici, un minimo dubbio gli sarebbe venuto con lo Zenit di Mancini, ma Edin è rimasto a Roma. Il perché, in fondo, lo ha detto lui stesso: «Voglio vincere. E quest’anno, con le altre che sisono rinforzate,sarà ancora più complicato».