Il passato e (forse) il futuro della Roma si sono incrociati ieri a Hong Kong, in occasione della finale della Premier League Asia Trophy tra il Liverpool (cioè Momo Salah) e il Leicester (cioè Riyad Mahrez). Ha segnato e vinto Salah (2-1), ma Mahrez si è disimpegnato bene, costringendo spesso la difesa dei Reds a raddoppiare e triplicare la marcatura su di lui (vedi foto a fianco). Un’amichevole, certo, ma che ha attirato l’attenzione dei tifosi romanisti divisi tra nostalgia (Salah ha segnato 19 gol nella scorsa stagione: 15 in campionato, 2 in Europa League e 2 in Coppa Italia) e speranza di rafforzare la squadra sostituendo l’egiziano proprio con il franco-algerino.
Il vicepresidente del Leicester, Aiyawatt Srivaddhanaprabha, ha rilasciato alcune dichiarazioni proprio in merito all’interessamento della Roma per Mahrez, riportate da Goal.com: «Al momento non esiste un’offerta effettiva per Mahrez. Conosciamo bene il suo potenziale, ma dovrà adattarsi a quella che sarà la nostra squadra. È chiaro che cambiare è oramai qualcosa di ordinario nel calcio e che anche Mahrez coltiva il sogno di giocare per un grande club, ma, ripeto, al momento non c’è niente di concreto. È ancora un giocatore del Leicester City. Non voglio stabilire nessun prezzo, perché la nostra intenzione, in prima battuta, è quella di non venderlo. Potrei dire 40, 50 o 100 milioni, davvero non saprei quantificare. Di un giocatore bisogna considerare il suo valore nel momento in cui lo stai per vendere. Non posso lasciarlo andare nel momento in cui non c’è sul mercato chi ne possa prendere il posto».
Una chiusura? No, piuttosto l’ennesimo tentativo di alzare il prezzo a 40 milioni di euro, con la Roma ferma a 30. Quello che è certo è che Mahrez ha già accettato piano e ingaggio, ora resta da convincere il Leicester. La scelta di Monchi è chiara: l’erede di Salah è lui. La Roma continua a Boston gli allenamenti prima dell’amichevole contro il Tottenham. Monchi arriverà negli States domani e ogni momento è buono per annunciare il rinnovo di Nainggolan. Lo scenario perfetto è farlo proprio a casa Pallotta. C’è ancora parecchio da discutere, invece, con Manolas. Il greco, però, è di gran lunga il miglior centrale a disposizione di Di Francesco e di questo, se si vuole fare una squadra importante, bisogna tenere conto. Kolarov, che ha raggiunto la squadra a Boston, è stato insultato da ultrà sia della Roma e della Lazio. Ma a debita distanza, perché farlo faccia a faccia è un’altra cosa.
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