Lunedì 10 luglio Eusebio Di Francesco è uscito allo scoperto, lanciando un messaggio chiaro ai tifosi e, soprattutto, alla società. «Mi servono altri cinque giocatori. Il vice Dzeko, due esterni d’attacco, il terzino sinistro e un difensore centrale», il suo virgolettato in diretta tv. Due settimane (scarse) dopo, all’appello del tecnico mancano, di fatto, ancora due pedine. In primis, la più importante: l’esterno alto titolare. Questo perché da quella data nel suo gruppo sono via via arrivati Defrel (vice Dzeko), Cengiz Under (uno dei due esterni) e Kolarov (terzino sinistro). Il difensore centrale, che oggi sarebbe il quinto nella rosa (senza considerare Castan e Gyomber), non appare una priorità. E se, per quel reparto, si continua a parlare di arrivi, si deve continuare a parlare anche di cessioni, con il nome di Manolas fin troppo in sospeso.
Ma non s’era detto che era stato sacrificato uno tra Ruediger e Manolas perché non formavano una coppia? Ceduto il tedesco, tutto a posto. O no? Facendo un rapidissimo calcolo, alla Roma invocata da Di Francesco manca solo un titolare: l’esterno alto a destra. Un attaccante mancino da schierare con il piede contrario. La Roma lo ha individuato e ha pure i soldi per poter fare un colpo supermilionario (dobbiamo riassumere le entrate?); un acquisto ad hoc per le esigenze tecniche della squadra e per il palato della piazza. Se davvero Mahrez è l’Uomo Giusto, uno tra Pallotta, Monchi o Baldini deve sbrigarsi a portarlo a casa. Se la Roma non lo farà, forte sarebbe il sospetto che non l’abbia voluto fare. Nonostante le casse piene di sterline e rubli, e la richiesta pubblica dell’allenatore.