Che quella per Mahrez non fosse una trattativa-lampo, alla Kolarov per intenderci, era chiaro da tempo. E una parziale conferma arriva dalla partenza di Monchi per Boston dove sbarcherà questa sera. Se da domani, ogni giorno è buono per ufficializzare il rinnovo con adeguamento di Nainggolan, per l’algerino invece la settimana decisiva potrebbe rivelarsi non questa ma la prossima. La prima di agosto, dunque, considerando che il Leicester esordirà in Premier League venerdì 11 e che i giochi compreso il sostituto per il club inglese dovranno essere chiusi per tempo. La Roma si fa forte di un’intesa di massima trovata con l’entourage del calciatore e di un rapporto diretto tra Monchi e Macìa, responsabile del mercato della società inglese. Ormai si gioca a carte scoperte con Mahrez che il 30 giugno ha chiesto pubblicamente di cambiare aria.
L’ANNUNCIO DI RADJA – Come spesso capita in questi casi, si tratta di una mera questione di soldi. Il Leicester, dopo aver rifiutato 50 milioni un anno fa dall’Arsenal, non intende svendere il calciatore. La Roma, dopo averne presi altrettanti per Salah, non vuole sovrastimare l’algerino. Sabato sera nuovi contatti tra le parti. A Trigoria sono pronti ad alzare l’offerta a 30-32 milioni, consapevoli che non basteranno per assicurarsi l’attaccante ma diventeranno la base sulla quale poi cercare d’incastrare i bonus (altri 5-6 milioni e trovare l’intesa). E qui entra in scena Pallotta. Perché toccherà al presidente dare l’ok per alzare la proposta. E dipenderà sempre da lui, stabilire fino a quanto la Roma potrà spingersi in quella che, inevitabilmente, è diventata una partita a scacchi. Il viaggio di Monchi negli Usa, oltre che per riunirsi alla squadra e partecipare all’annuncio del rinnovo di Nainggolan, va letto anche così. Un aiuto potrebbe arrivare dalle cessioni: liberarsi dei vari Iturbe, Castan e Gerson, aiuterebbe non poco. Senza contare che il ds si aspetta che prima o poi il calciatore faccia la sua parte. Il contratto, con scadenza nel 2020, in quest’ottica non aiuta. Quello che gioca invece a favore dei giallorossi è che al netto delle dichiarazioni pubbliche, il Leicester non fa muro su Mahrez. È vero che non ha bisogno di venderlo ma è anche consapevole che il ragazzo vuole andare via. Lo accontenterà a patto però di non rimetterci troppo rispetto allo scorso anno. Al ritorno a Roma, Monchi avrà più chiaro il quadro della situazione. Non solo per Mahrez ma anche sul difensore richiesto da Di Francesco. Attualmente il tecnico ha quattro centrali, con Kolarov che all’occorrenza può essere spostato al centro: due mancini e altrettanti destri, due marcatori e due che sanno far ripartire l’azione. Se ne arriverà un altro – monitorato Gimenez dell’Atletico Madrid, uruguaiano con passaporto spagnolo, sul quale è forte il pressing della Juve – uno tra Fazio, Juan Jesus e Manolas partirà. Di Francesco si augura che non sia il greco.