È già centrale, anche se gioca sulla fascia. Partecipa, costruisce, dirige. Aleksandar Kolarov è il classico amico che ti sembra di conoscere da sempre, anche se l’hai incontrato un minuto prima. «Ha aggiunto qualità e personalità» sottolinea Eusebio Di Francesco, che aspettava fremendo un rinforzo del suo calibro nel ruolo di terzino sinistro.
IN FORMA – Giocherà tanto, tantissimo in questa Roma. Non sempre, perché non è possibile e non è sano, ma nella prima giornata di campionato a Bergamo sarà lui il titolare. In Champions League idem. In attesa del rientro di Emerson Palmieri, previsto a metà ottobre, dovrà anzi gestirsi per essere sempre al top. Perché le alternative, da Moreno a Juan Jesus, sarebbero soluzioni-tampone come si è visto anche negli Stati Uniti. Kolarov comunque si è presentato a Boston, all’Ohiri Field, in ottime condizioni fisiche e atletiche. Lo dicono i test con i rilevatori GPS: il lavoro che aveva già cominciato con Guardiola era stato produttivo. L’ultimo arrivato non ha saltato un minuto di allenamenti e anche nella serata dell’esordio alla Redbull Arena contro il Tottenham ha sfoggiato uno stato di forma apprezzabile in relazione al periodo.
CARATTERE – «Se alla Lazio ho dato il 100 per cento, alla Roma darò più del 100 per cento» ha detto il primo giorno, infiammando le speranze dei suoi nuovi tifosi che già (forse) si sono dimenticati del passato laziale. Perché avere un terzino così è un fattore di miglioramento generale del livello della squadra. La sua abilità sui calci piazzati, che gli è valsa un coro personalizzato della curva del City, sarà un plusvalore nelle partite in cui non basterà la qualità del gioco a sbloccare i risultati. E poi Kolarov sembra fatto apposta per le sovrapposizioni dei terzini che chiede Di Francesco. Più volte, la sera del debutto, si è spinto fino alla linea di fondo campo del Tottenham mettendo il cross in area, dialogando con profitto tanto con Nainggolan che era l’interno sinistro di centrocampo quanto con Perotti che poi ha segnato il rigore dell’1- 0. Qualche difficoltà – perché nessuno è perfetto – si è vista nella fase difensiva, specialmente quando Harry Kane ha cambiato marcia: le occasioni principali del Tottenham (parata di Alisson, traversa di Dembelé) sono capitate proprio dal suo lato. Crescerà, come anche l’allenatore ha sottolineato: «Deve chiudersi di più».
LEADERSHIP – Quello che però colpisce è il rapido inserimento nel gruppo. Kolarov passa la maggior parte del tempo con Dzeko, che è suo amico sin dai tempi del City costituendo uno spot per la pace nel mondo (un serbo e un bosniaco), però è stato accolto bene anche dagli altri leader dello spogliatoio, da De Rossi a Strootman passando per Nainggolan. E i più giovani già ne riconoscono il carisma. Se pensiamo che tutto questo è costato “solo” 5 milioni, la Roma può specchiarsi e riconoscersi un acquisto intelligente.