A Boston sarà presentato Hector Moreno, nuovo difensore giallorosso di nazionalità messicana di cui è capitano della Nazionale. E’ rapido e ha un piede molto educato. Tuttoasroma.it vi darà in diretta le parole del neo giallorosso:
MONCHI “Siamo qui per presentare Hector. E’ stato il primo acquisto che ho fatto come direttore sportivo della Roma. E’ un motivo importante sul piano emotivo. E’ un giocatore che ho sempre seguito dai tempi del Siviglia, da tempo lo volevo con me, le circostanze e le condizioni ora si sono realizzate. Sono contento e soddisfatto”.
MORENO Qual è la situazione di Mahrez? Che percentuali ci sono? Ci sono alternative se dovesse saltare questa trattativa? “Inizio dalla fine. Il mio metodo di lavorare è quello di pensare a varie possibilità, non solo su un nome, mi sembra una cosa più logica. Alcune di queste possibilità sono state rese pubbliche, come quella di Mahrez, altre non sono conosciute. Abbiamo presentato due offerte, la seconda delle quali per noi è l’offerta giusta e poi ci siamo fermati. Ora lavoriamo anche su altre opzioni. Percentuali? Non lo so, non esiste un misuratore. Mahrez è una delle opzioni, non è l’unica, dopo l’ultima offerta stiamo virando su altre opzioni”.
MONCHI La trattativa per Mahrez? C’è un piano B? “Inizio dalla fine: non lavoro solo su un nome, è una cosa logica, abbiamo diverse possibilità. Ilb caso di Mahrez è diventato di dominio pubblico, altre no. Abbiamo fatto 2 offerte, la seconda è giusta e ci siamo fermati, valutiamo altre opzioni. non esiste una percentuale, la trattativa va in porto o no. Mahrez è una delle opzioni, non l’unica. E’ vero che potrebbe essere l’ultima offerta, stiamo”. valutando altre opzioni.
MORENO Come mai il capitano della nazionale messicana arriva tardi al calcio italiano? “Non saprei, sono una persona religiosa e credo che le cose accadono al momento giusto. Poi sono stato infortunato nelle ultime due sessioni di mercato, anche se non è un alibi. Sento di aver raggiunto la mia massima maturità, come professionista e persona. non ho registrato lo scettiscimo dei tifosi, sono stato a Roma per poco ma guardo il lato positivo delle cose: li convincerò sul campo, per dimostrare che il direttore Monchi e la società non si sono sbagliati”.
MONCHI Manolas resta? Se si, cercherete comunque un altro difensore? “Manolas ad oggi resta e resterà per molto tempo nella Roma. Si lascia intedere che non rinnovi il contratto, ma non mi risulta ed è felice di essere qui. Ad oggi la priorità sul mercato è per l’esterno destro, dopo avremo un mesetto scarso di tempo per verificare se siamo contenti o meno della rosa, anche alla luce dell’arrivo di Kolarov. Non è il momento di essere frettolosi nelle scelte, abbiamo preso i giocatori nei tempi prefissati. Restato 25 giorni per valutare se rafforzarci”.
MORENO Quale compagno l’ha impressionata di più? “Per me, che già la conoscevo visto che l’avevo visto in campo con la Roma e con la Nazionale, è Daniele De Rossi. Per quello che rappresenta in questa squadra. E’ un giocatore esperto, ha un percorso importante, lavora sempre sodo. Un esempio da seguire”.
MONCHI Pensa di aver messo in mano a Di Francesco una Roma più forte dello scorso anno? “Non saprei, quello che decide se una squadra è più forte di un’altra è la classifica, il termometro migliore. Potrei rispondere di si al momento, ma non sarebbe corretto. Se il rendimento, anche nelle coppe, sarà migliore potremo dirlo. Non mi piace fare valutazioni del genere a priori”.
MORENO Con chi ti troveresti meglio? Con un difensore dinamico come Manolas o uno statico come Fazio? “Se mi toccherà giocare, e mi piacerebbe farlo, toccherà a me adeguarmi a loro, che sono due grandi calciatori. Vogliamo raggiungere la migliore intesa possibile come reparto. Con Manolas si guadagna in velocità, con Fazio nel gioco aereo”.
MONCHI Sente la pressione di dover fare meglio della Roma di Sabatini? Ovvero vincere lo scudetto… “Non ho niente o nessuno che mi mette pressione, se non me stesso. Sono qui a Roma per questo. Magari potessi avere la stessa traiettoria di carriera di Sabatini, è una persona che ammiro. Non c’è nessuno che mette pressione a Monchi più di Monchi stesso”.
MORENO Come stai vivendo gli allenamenti molto tattici di Di Francesco? “A me personalmente piace molto. Nel calcio olandese non si dà tanta importanza sulla tattica come in Italia. In due settimane le sedute di allenamento sono state ripetizioni continue di movimenti per acquisire degli automatismi, a me piacciono molto. E’ più facile mettere in campo le cose la domenica.
MONCHI Come vive la presenza di Baldini? “Uno dei responsabili della mia presenza qui è Baldini. Rivederlo è ogni volta un piacere. La sua non è una presenza continua, non mi dispiacerebbe il contrario, vista la sua esperienza nel calcio italiano e nella Roma. E’ qui perché collabora con Pallotta e siamo nella sua città. La sua presenza non mi preoccupa, anzi. Chiunque mi possa dare una mano è il benvenuto, anche voi. Per fare grandi opere serve l’aiuto di tutti, da Pallotta all’ultimo impiegato di Trigoria”.
MORENO Che ne pensi del ct del Messico? Che obiettivi avete? “E’ una persona che rispetto molto, rispetto il suo lavoro, è colombiano ma ha molto a cuore le sorti e le fortune della nazionale, al contrario di molti messicani che non fanno altro che criticare. In Coppa America abbiamo fatto il miglior piazzamento fuori casa. Il vero obiettivo è il Mondiale del prossimo anno”.
MORENO Che caratteristiche puoi fornire alla squadra? “Chiaramente è un allenatore a cui piace il calcio offensivo e organizzato, con la costruzione della manovra da dietro. Si adatta alle mie caratteristiche. Insiste su concetti collettivi piuttosto che individuali, sono soddisfatto del pre-campionato che stiamo facendo”.
MONCHI Come intendeva inserire Moreno nella rosa? “Cercavamo un centrale con esperienza in Europa, come Hector che ha giocato in Spagna e in Olanda. Un calciatore che avesse una buona uscita di palla, e la sua è magnifica. Questo voleva il mister, poter contare su Moreno è una garanzia”.
MORENO Sei il quarto messicano in Serie A, il primo della Roma. Come ti poni rispetto a questa sfida? “Si è la sfida più importante della mia carriera. Ma mi preparo dall’inizio di questa per rendere al massimo livello. Sono contento e consapevole della responsabilità che comporta. Mi sento rappresentante dei giocatori messicani, sono sicuro che facendo bene la gente e i direttori sportivi inizieranno a guardare con occhi diversi al calcio messicano e inizieranno ad investire lì”.
MONCHI Nell’orbita della Roma ci sono stati altri calciatori messicani? “Per ora uno è sufficiente, in futuro vedremo (ride, ndr). Il calcio messicano sta crescendo per competitività e qualità ed è dunque tenuto sotto osservazione anche dalla Roma”.