Ormai si gioca a carte scoperte. Monchi che parla apertamente di «due offerte per Mahrez, la seconda delle quali per noi è quella giusta». Shakespeare, tecnico del Leicester, che replica spiegando – quasi rassegnato – come in ballo ormai non ci sia più la permanenza del calciatore ma il prezzo al quale sarà ceduto: «Siamo consapevoli che il ragazzo vuole andare via ma finché non otterremo un’offerta appropriata rimarrà con noi». Normali schermaglie di mercato. Non c’è quindi nemmeno da stupirsi se in Italia si ritiene che l’offerta giallorossa non superi i 32 milioni mentre sponda inglese si parla apertamente di 38 (35+3) tendenti ai 40. Nulla di strano. Perché ad essere maligni, le due tesi potrebbero rispecchiare le rispettive posizioni off record che i due club fanno trapelare. Con una piccola differenza: la Roma, oltre ad avere il sì di Mahrez, sa di correre da sola. Il Leicester, consapevole che l’algerino vuole andare via, prova invece a resistere, sperando nell’inserimento di un altro club per alzare la posta in palio. Che almomento non c’è.
DENTRO O FUORI – Monchi in passato è stato chiaro: «Preferisco aspettare ma poi prendere chi dico io». E questo è il caso di Mahrez. Come qualche settimana fa lo era Defrel: «E’ lontano e non è l’unica opzione. Noi vogliamo pagare il reale valore del giocatore». Sembrano le parole utilizzate venerdì per l’algerino e invece sono quelle spese per il francese qualche settimana fa, con l’epilogo che tutti conosciamo. Tra l’altro, rileggendo con più calma le dichiarazioni del ds, in queste è contenuta anche la tempistica della trattativa: «Priorità all’attaccante esterno, poi avremo un mese scarso per valutare se prendere un difensore». Tradotto: la prossima settimana sarà quella decisiva. E non potrebbe essere altrimenti visto che l’11 agosto parte la Premier, proprio con l’anticipo Arsenal-Leicester. Se non si sbloccherà la situazione, la Roma è pronta a virare su uno tra Berardi e Ziyech. Suso, dopo le esternazioni di Pallotta, appare più lontano. Cuadrado, accostato in ambienti torinesi, è invece un destro mentre Di Francesco ha chiesto un mancino. Tornando al difensore, il dubbio che la Roma stia pensando di poterne fare a meno (o prenderne uno di complemento) resta: «Al 90 per cento la squadra è fatta», ha detto Monchi ieri a Sky. Tutto gira intorno a Manolas. La Roma lo aveva ceduto allo Zenit e ora, vista l’empasse sul rinnovo, non avrebbe problemi a venderlo ad un’altra squadra. Solo che non può permettersi di svenderlo. L’unico a non preoccuparsi è Kostas: più passano le settimane e più aumenta il suo potere contrattuale.