Mercato sì, mercato no, mercato, soprattutto, da rivedere. Rimandati a settembre non si può dire, rimandare a dicembre sicuramente sì: è questo l’atteggiamento dei tifosi della Roma che ieri, nelle radio e sui social network, hanno dato sfogo alla loro delusione per i mancati acquisti, soprattutto a centrocampo dell’ultimo giorno, ma hanno deciso, in molti casi, di provare a dare fiducia alla squadra. Spalletti, soprattutto, nonostante «gli errori col Porto non da lui» è la garanzia, il centrocampo, orfano di Pjanic e Keita, il dubbio maggiore.
COLPA CHAMPIONS – «La rosa è buona — diceva ieri un ascoltatore in un’emittente — ma senza Champions è incompleta». «Siamo alle solite — la risposta di un altro — , appesi al risultato». Proprio a questo è riferito un post su Facebook apparso su una pagina dedicata alla Roma: «Noi mai schiavi del risultato, la Roma sì». I tifosi, pur contenti della permanenza di Nainggolan e Manolas («almeno una buona notizia»), esprimono dubbi sugli acquisti fatti in inverno: «Ma si possono spendere 25 milioni per Alisson e Gerson, che occupano posti da extracomunitari e sono anche panchinari?» e pure su quelli fatti in estate: «Con l’infortunio di Mario Rui serviva un altro a sinistra». A far parlare, però, sono soprattutto, i mancati arrivi, quello del regista e quello del vice Dzeko. A chi replica: «Ci sono Paredes e anche un certo Totti», c’è chi risponde: «Potevamo tenere Ponce o Sanabria a questo punto» e chi, invece, rimpiange Wilshere: «È uno che anche se non sta benissimo, poteva esserci molto utile».
E LA FANTASIA? – Secondo molti, la Roma non può permettersi «neanche un raffreddore. Se De Rossi è squalificato, vedi la prima di Europa League, e Nainggolan ha la febbre che gli attacca la figlia, ci ritroviamo con Strootman, Paredes e Gerson». In teoria c’è anche Florenzi però: «Sì, ma non gioca a centrocampo da tempo». Il dibattito è acceso e va avanti per tutta la giornata di ieri, così come le pagelle. Nessuno, o in pochi, si azzardano a dare alla Roma più della sufficienza piena, in molti si limitano a un 5 o a un «6 politico». Il perché lo sintetizza Paola, scrivendo sul suo profilo Facebook: «Gli acquisti ci sono stati, e in qualche caso anche buoni. Ma la fantasia, l’emozione, quelle no. Quelle non ce le ha portate nessuno».