“La realizzazione del ponte di Traiano e del nuovo svincolo Parco de’ Medici-Stadio (della Roma-Fiumicino, OES) non può ritenersi alternativa al ponte dei congressi“, si legge nel parere del Mit. L’architetto Ornella Segnalini, la dirigente che lo firma, continua: «Non si può quindi concordare con la realizzazione del nuovo stadio senza la preventiva e propedeutica realizzazione» dell’attraversamento carrabile e dell’uscita per l’impianto. Che, però, sono sparite dal progetto dei proponenti: dopo il taglio delle cubature del business park, con l’addio alle torri di Libeskind, sono contestualmente diminuite anche le opere pubbliche a supporto dell’intervento. Il nuovo masterplan punta, infatti, sulla realizzazione dell’altro ponte sulla via del Mare, quello dei Congressi finanziato dal Cipe nel 2014 ma ancora in fase di progettazione. Ma il Mit è inflessibile: «I due ponti di attraversamento del Tevere — si legge ancora nel parere — svolgono funzioni completamente diverse». Uno non esclude l’altro. O meglio: pur in presenza del ponte dei Congressi, il ministero darebbe il via libera solo con il ponte di Traiano e il nuovo svincolo della Roma-Fiumicino. Non solo gli attraversamenti sul Tevere. Nel documento allegato al faldone consegnato ieri in Regione dal rappresentante unico del governo c’è spazio anche per le simulazioni di traffico allegate al progetto. Non sembrano convincere il Mit, così come il sistema dei parcheggi. Nel primo progetto c’erano 7.233 posti per moto, 4.481 per auto e 24 per bus. In quello “novato” con l’ok della giunta Raggi gli stalli per due ruote sono diventati 6.562, quelli per vetture 2.143, mentre sono 27 quelli destinati ai bus. Un «decremento» che «potrebbe amplificare le criticità per i veicoli in arrivo allo stadio e del business park dovute all’inadeguatezza dell’offerta di parcheggio». E ora? Tra oggi e domani arriverà il parere finale della Regione. Poi, con l’incognita del gioco dei ponti e le criticità elencate anche dal Mibact, si dovrebbe aprire una nuova conferenza dei servizi da 180 giorni. Un tavolo per confrontarsi e trovare una soluzione, forse una nuova trattativa sulle cubature per reinserire le infrastrutture perse nel taglio made in Campidoglio. Sullo sfondo, la solita polemica. Ecco il capogruppo M5S Paolo Ferrara: «La Roma vieti l’ingresso allo stadio ai tesserati del Pd». Come l’onorevole dem Roberto Morassut: «Lo stadio? Un pasticcio infinito».
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